Il futuro del nucleare: tra innovazione e incertezze
La corsa verso l’innovazione nucleare si scontra con le complessità del contesto geopolitico globale. In questo scenario, la previsione di espansione del nucleare, con l’ambizione di aggiungere ben 800 GW alla sua capacità produttiva nei prossimi decenni, sembra ora più che mai una sfida ardua. Un recente studio effettuato da un gruppo di ricercatori presso la George Washington University illumina le difficoltà incombenti su questa traiettoria energetica.
Una questione di sicurezza
La sicurezza rappresenta il principale ostacolo all’investimento nel nucleare, come emerso dal report in questione. La proiezione di costruire circa 30 nuovi impianti di grandi dimensioni, per un costo totale di 5 trilioni di dollari, potrebbe essere vanificata da insidie che vanno ben oltre la questione economica. “L’espansione del nucleare potrebbe effettivamente agire da catalizzatore per una serie di problemi, quali la proliferazione nucleare, il terrorismo, e il rischio di sabotaggi o coercizioni”, spiega Sharon Squassoni, a capo della ricerca. Un approccio di sviluppo energetico che punti alla riduzione delle emissioni di carbonio deve necessariamente tenere in considerazione gli impatti sulla sicurezza nazionale e globale.
Percezioni di rischio e rallentamenti globali
Esiste una tensione palpabile tra il desiderio di avanzare verso una maggiore indipendenza energetica attraverso il nucleare e le preoccupazioni per la sicurezza alimentate non solo da potenziali rischi tecnologici, ma anche dalla situazione geopolitica corrente. Il report evidenzia che più di tre quarti dei paesi interessati allo sviluppo di reattori nucleari minori sono attualmente afflitti da instabilità politica, sollevando perplessità sulla sicurezza degli impianti in scenari di conflitto, come dimostrato dal recente attacco alla centrale di Zaporizhzhia in Ucraina.
Rafael Mariano Grossi, direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, sottolinea che il vero pericolo non risiede nell’installazione stessa, ma nelle decisioni belliche che mirano a colpire queste strutture. C’è dunque una profonda riflessione da fare sulle implicazioni etiche e politiche che circondano l’uso dell’energia nucleare.
Un duello sul campo nucleare
Mentre l’Occidente e i mercati emergenti procedono con cautela, la Cina e la Russia hanno preso il comando nello sviluppo di reattori nucleari modulari piccoli, una tecnologia promettente per la sua flessibilità e minor impatto. Questi progetti, al momento circa 80 in sviluppo, rappresentano una sfida per il resto del mondo in termini di leadership tecnologica e indipendenza energetica.
In sintesi, lo scenario che si profila per il futuro del nucleare è complesso e multifaccettato. Da un lato, rappresenta una fonte energetica capace di rispondere all’esigenza di riduzione delle emissioni di carbonio, dall’altro si scontra con questioni di sicurezza, etiche e politiche che ne complicano la scalabilità su larga scala. La strada verso un nucleare sicuro e sostenibile richiede dunque un dialogo aperto, trasparente e inclusivo tra tutti gli attori coinvolti, dalla comunità scientifica ai governi, fino alla società civile.
La vera domanda che emerge da questo scenario è quanto siamo disposti a negoziare tra il rischio e il beneficio nell’adozione di tecnologie nucleari, tenendo a mente che la posta in gioco non è solo la nostra capacità energetica, ma la sicurezza e il benessere delle generazioni future.