Studio olfattometrico per individuare le fonti di cattivi odori nelle aree di Arezzo
Un’indagine olfattometrica è stata commissionata per identificare le fonti di cattivi odori che persistono nelle aree di San Zeno, Le Poggiola, Ponte a Chiani, Ruscello, Battifolle, Olmo, nelle vicinanze della città di Arezzo. Questa decisione è stata presa in risposta alle continue lamentele dei residenti riguardo a persistenti odori sgradevoli, che alcuni attribuiscono al Polo impiantistico di San Zeno, gestito dalla società pubblica Aisa.
Il Polo impiantistico di San Zeno e le lamentele dei cittadini
Da tempo, i residenti delle aree circostanti la città di Arezzo lamentano la presenza di odori sgradevoli, che alcuni ritengono provenire dal Polo impiantistico di San Zeno, dove Aisa gestisce e valorizza i rifiuti urbani. Nonostante l’azienda abbia assicurato che l’emissione di odori derivanti dalle sue attività sia ben al di sotto dei limiti legali, ha deciso di ridurre l’apporto di rifiuti organici e di investire ulteriori 1,2 milioni di euro per potenziare i biofiltri.
Il ruolo dell’assessore comunale Marco Sacchetti
Marco Sacchetti, assessore comunale, ha annunciato la decisione della Giunta di commissionare uno studio olfattometrico per identificare le cause dei cattivi odori. L’obiettivo è trovare la soluzione più efficace per minimizzare il disagio dei cittadini residenti nelle aree interessate.
Lo studio olfattometrico: un’indagine complessa
Lo studio olfattometrico, noto come “odour field inspection”, è un’indagine complessa che prevede rilevamenti frequenti e vari, analisi e elaborazione dei dati atmosferici e meteorologici, misurazione dell’esposizione olfattiva in termini di intensità e persistenza. Questo processo sarà condotto per un periodo di tempo sufficientemente lungo per garantire che l’indagine rappresenti in modo accurato le condizioni complessive del sito in esame.
Il sistema “odour field inspection”
Il sistema “odour field inspection”, come spiegato dal Comune, è un metodo di indagine che prevede rilevamenti diversi e frequenti, analisi e elaborazione dei dati dell’aria e dei dati meteorologici, misurazione dell’esposizione olfattiva, sia per intensità che per persistenza, il tutto per una durata sufficientemente lunga affinché l’indagine sia rappresentativa delle condizioni complessive del sito in esame.
Le aspettative dell’assessore Sacchetti
Secondo Sacchetti, lo studio olfattometrico è uno strumento utile per fornire una misurazione quanto più oggettiva possibile degli odori e per consentire di individuare con maggiore sicurezza tutte le sorgenti emissive. Questo, anche alla luce delle indagini finora condotte, che non hanno fornito evidenze chiare sulle cause delle problematiche segnalate.