La questione della sostenibilità nell’acquacoltura: una sfida per il benessere animale
La sostenibilità nell’acquacoltura è un argomento che suscita molte controversie. Il sistema di certificazione italiano per i prodotti ittici, infatti, sembra ignorare completamente il concetto di benessere animale. L’associazione Essere Animali ha recentemente sollevato la questione, chiedendo alle autorità competenti di adottare una serie di misure urgenti per garantire il benessere dei pesci.
Il problema del benessere animale negli allevamenti ittici
La protesta di Essere Animali
Secondo Essere Animali, un’organizzazione no-profit dedicata alla tutela dei diritti degli animali, il benessere animale negli allevamenti ittici è un concetto quasi inesistente. La loro recente protesta presso un impianto di acquacoltura ha messo in luce le condizioni di vita dei pesci, costretti a nuotare in cerchio in vasche di cemento. Gli attivisti hanno esposto uno striscione di 10 metri con la scritta “Acquacoltura INsostenibile per i pesci”, per attirare l’attenzione sulle contraddizioni del sistema di certificazione promosso dall’Associazione Piscicoltori Italiani (API).
Le contraddizioni del sistema di certificazione
Essere Animali sostiene che il sistema di certificazione dell’API, che consente di etichettare i prodotti ittici come “acquacoltura sostenibile”, non fornisce una definizione di benessere animale né criteri chiari per affrontare le principali cause di sofferenza per i pesci allevati. Questa è una grave lacuna, considerando che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale (OIE) riconosce i pesci come esseri senzienti, capaci di provare sentimenti come paura e dolore. Inoltre, il benessere dei pesci è un elemento così importante da essere menzionato esplicitamente in tutti i documenti ufficiali che affrontano il tema della sostenibilità in acquacoltura.
Le proposte di Essere Animali per una vera sostenibilità
Le condizioni di vita dei pesci negli allevamenti
Le indagini hanno mostrato che i pesci negli allevamenti ittici sono sottoposti a forte stress, spesso si feriscono a vicenda e sono infestati da pidocchi e altri parassiti, che causano ferite e lacerazioni. A causa delle dure condizioni, un pesce su cinque muore prima di essere macellato. Inoltre, l’acquacoltura genera un alto livello di inquinamento, con il rilascio in mare di mangimi, pesticidi, antibiotici e altri farmaci che danneggiano l’ecosistema.
Le misure proposte per il benessere dei pesci
Per garantire il benessere dei pesci allevati in Italia, Essere Animali ha proposto una serie di misure. Queste includono l’integrazione nel disciplinare di una definizione chiara di benessere animale, l’obbligo di stordimento efficace prima dell’abbattimento, la definizione di densità massime e qualità dell’acqua nelle gabbie di mare e per gli allevamenti a terra. Queste misure, secondo l’associazione, sono indispensabili per affrontare le criticità di benessere più rilevanti per questi animali.
La questione della sostenibilità nell’acquacoltura è complessa e richiede un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti. Solo così sarà possibile garantire il benessere dei pesci e un futuro sostenibile per l’industria ittica.