L’antico paesaggio agricolo della Romagna, un tempo rigoglioso di cereali, frutti e ortaggi, è ora coperto da uno strato spesso di fango indurito, quasi pietrificato, che sta strangolando gli ultimi residui di verde e di vita…
L’ombra della desolazione: post-alluvione in Emilia-Romagna
Le pesanti alluvioni degli ultimi periodi hanno lasciato una traccia indelebile nel panorama dell’Emilia-Romagna. Un giro nelle città come Faenza e Cesena basta per testimoniare l’entità della distruzione: abitazioni in rovina, mobili ammassati e rovinati dall’acqua.
La devastazione dei campi agricoli romagnoli
Tuttavia, la perdita più grave si osserva nelle estese aree agricole della Romagna. Qui, il fango formatosi a seguito delle inondazioni si è indurito, fendendosi e alterando drasticamente l’aspetto del terreno. Sui social si diffondono immagini spettacolari: dove prima prosperava la vita, ora regna solo desolazione e aridità.
La situazione critica nel dettaglio
Il fango, ormai solidificato come cemento, ha seppellito le campagne per giorni – osserva Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, che ha recentemente visitato le campagne tra Ravenna e Forlì. Chi è stato risparmiato avrà presto bisogno di irrigare i campi, un’impresa complicata in un’area dove le acque pulite si sono mescolate con liquami e carburanti. La morfologia del terreno è cambiata in modo drastico, provocando la morte di migliaia di animali, tra galline, suini, oche e conigli.
Conseguenze sul raccolto e ripercussioni economiche
I raccolti della stagione attuale sono stati distrutti. Ma la questione si complica ancora di più se si considerano le colture che dovranno essere ripiantate e che non daranno frutti per almeno due o tre anni, come nel caso di peschi e albicocche. Molte aziende, già provate dalle gelate che avevano decimato le produzioni nel 2020 e 2021, stanno lottando per riprendersi.
Impatto delle alluvioni sul settore agricolo
Le alluvioni hanno avuto un effetto devastante sull’agricoltura dell’Emilia-Romagna, con ripercussioni su tutta l’economia nazionale. Secondo una stima iniziale, l’42% dell’area agricola utilizzata è stata colpita dall’alluvione. Nelle zone interessate operano quasi 21mila aziende, che rappresentano il 49% di tutta la regione, un’area di forte produzione agroalimentare.
Perdite significative: colture e vita animale
L’alluvione ha causato la perdita di almeno 400 milioni di chili di grano nelle aree inondate dell’Emilia-Romagna, responsabile di circa un terzo della produzione nazionale di grano tenero, in un contesto internazionale già problematico. Secondo Coldiretti, l’inondazione ha anche sommerso i frutteti, “soffocando” le radici degli alberi fino a farle marcire, con la necessità di sradicare e poi ripiantare almeno 15 milioni di piante tra pesche, nettarine, kiwi, albicocche, pere, susine, mele, kaki e ciliegi.
Silenziose vittime di questa tragedia sono anche migliaia di animali, rimasti intrappolati negli allevamenti intensivi e morti per annegamento.