Durante l’evento MobilitARS a Bologna, è stata presentata una proposta di legge nazionale sulle Città 30 in Italia, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza stradale nei centri abitati e promuovere la mobilità sostenibile. La proposta è stata promossa da diverse associazioni, tra cui Legambiente, Salvaiciclisti e FIAB.
Obiettivi e struttura della proposta di legge
La proposta di legge si compone di 18 articoli ed è strutturata in sei titoli: oggetto e finalità, revisione delle norme di comportamento sulla velocità, adeguamento dell’infrastruttura stradale, potenziamento dei controlli, educazione, informazione e comunicazione, disposizioni finali. Gli obiettivi principali per lo sviluppo delle Città 30 in Italia sono:
– tutela della vita umana e aumento della sicurezza stradale
– promozione della mobilità sostenibile
– tutela di ambiente e clima
– qualità e democrazia dello spazio pubblico
– qualità della vita degli abitanti
– riscoperta della dimensione di prossimità
– valorizzazione dell’economia di vicinato
Definizione di Città 30
Per la prima volta viene introdotta una definizione normativa di Città 30, che prevede:
1. l’applicazione generale del limite massimo di velocità di 30 km/h su tutte le strade urbane salvo quelle a scorrimento veloce a 50 km/h
2. l’adeguamento dell’infrastruttura stradale per la moderazione del traffico e della velocità
3. il rafforzamento dei controlli sul rispetto delle regole di comportamento in strada
4. campagne di educazione, informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza e a tutti gli utenti della strada
Principio di gerarchia delle responsabilità
La proposta di legge introduce il principio di gerarchia delle responsabilità degli utenti della strada, ispirato al codice della strada del Regno Unito. Secondo questo principio, i conducenti dei veicoli che possono causare i danni maggiori in caso di collisione hanno la massima responsabilità di prendersi cura e ridurre il pericolo per gli utenti più vulnerabili della strada.
Nuovi limiti di velocità urbani
La proposta prevede l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani: al posto dei 50 km/h validi in generale, la norma in città diventa 30 km/h, salvo solo gli assi di scorrimento veloce a 50 km/h. I Comuni avranno un anno di tempo per introdurre i nuovi limiti e saranno dotati degli strumenti necessari, con semplificazioni rispetto alla normativa attuale e fondi ad hoc.
Interventi infrastrutturali e controlli
Vengono eliminati limiti e autorizzazioni ministeriali per eseguire interventi di modifica fisica delle strade per far rallentare le macchine. Gli autovelox potranno essere montati senza più autorizzazione del Prefetto e l’uso delle telecamere viene esteso ad altre violazioni pericolose.
Fondi e regolamentazione
Viene stabilito che almeno il 15% dei fondi stanziati nel bilancio dello Stato per il Piano nazionale della sicurezza stradale dovranno essere destinati ai Comuni per applicare la Città 30. Inoltre, viene data ai Comuni la facoltà di limitare il traffico con ZTL e altre misure analoghe, anche per finalità preventive di riduzione degli incidenti stradali.
Educazione e comunicazione
I Comuni dovranno realizzare attività e campagne di educazione, informazione e comunicazione pubblica rivolte a tutta la cittadinanza e a tutti gli utenti della strada in materia di sicurezza stradale, mobilità sostenibile e applicazione della Città 30.
Focus sulle strade scolastiche
L’art. 6 della proposta fa riferimento alle strade scolastiche, che devono prevedere un limite massimo di 20 km/h, limitazioni al transito dei veicoli negli orari di entrata e uscita da scuola, misure di protezione dei bambini e dell’ambiente lungo i percorsi da casa a scuola e, possibilmente, la riorganizzazione degli spazi davanti alle scuole per socialità, gioco, movimento e sport.