L’impiego dei trasporti pubblici in Italia e altrove continua a rappresentare una sfida economica significativa per molti. In Italia, ad esempio, la tariffa media per un singolo viaggio nei mezzi pubblici nelle città metropolitane supera l’euro, ad eccezione di alcune città. A Milano, il costo del biglietto è aumentato da 2 a 2,20 euro, mentre altre località, come Bari, stanno sperimentando tariffe annuali più accessibili, fissate a 20 euro.
Al contempo, l’emergere del cosiddetto “biglietto climatico” in alcuni Paesi europei, come la Germania e l’Ungheria, indica un movimento verso il trasporto sostenibile e accessibile.
La Rivoluzione del “Biglietto Climatico”
L’ascesa del Biglietto Climatico in Europa
Ricentemente, seguendo l’esempio di altri Paesi europei, la Germania e l’Ungheria hanno adottato il “biglietto climatico”. Questo tipo di titolo di viaggio a basso costo è valido per il trasporto pubblico urbano, autobus e treni regionali su scala nazionale.
La misura ha un potenziale vantaggio duplice: può ridurre significativamente le spese per le famiglie e contribuire alla diminuzione delle emissioni di gas serra, dannose per il clima. Tuttavia, l’accessibilità dei biglietti dei trasporti pubblici varia notevolmente in tutta Europa.
Le Potenzialità del Biglietto Climatico in Italia
L’Italia e altri governi europei hanno la capacità di introdurre il biglietto climatico nel prossimo futuro, se ci fosse la volontà politica, secondo Federico Spadini, rappresentante della campagna Trasporti di Greenpeace Italia. Questa misura potrebbe influire significativamente sulle emissioni di gas serra e sul bilancio familiare.
Analisi di Greenpeace: Valutazione dei Trasporti Pubblici Europei
Criteri e Classificazione dei Paesi Europei
Un rapporto di Greenpeace Europa centro-orientale (CEE) ha valutato 30 Paesi europei e le rispettive capitali secondo quattro criteri: la disponibilità del biglietto climatico o multimodale, la semplicità del sistema di biglietteria, il costo del biglietto, la presenza di sconti per determinate categorie di persone e l’ammontare dell’IVA sul trasporto pubblico.
Sebbene ci siano differenze significative tra i vari Paesi, l’analisi evidenzia che il biglietto climatico ideale non esiste ancora in Europa.
La Posizione dell’Italia nella Classificazione
L’Italia si posiziona al ventunesimo posto, principalmente a causa della mancanza di un sistema di biglietti unificato; ogni azienda di trasporto pubblico adotta il proprio sistema. Solo la città di Bari ha implementato una tariffa annuale per il trasporto pubblico urbano a 20 euro. Nel complesso, tuttavia, i costi continuano a crescere nella maggior parte delle città italiane.
Le capitali europee, in contrasto, offrono biglietti mensili o annuali validi per quasi tutti i mezzi pubblici e sconti per determinate categorie di persone. Roma, per esempio, si posiziona al settimo posto grazie al costo del biglietto annuale tra i più bassi in Europa, ma presenta alcune limitazioni relative alle agevolazioni.
I trasporti rappresentano il 25% delle emissioni di gas serra dell’UE e consumano quasi il 70% di tutto il petrolio utilizzato. Incentivare l’uso del treno e dei mezzi pubblici per ridurre i viaggi in auto e in aereo è fondamentale per ridurre le emissioni e la domanda di petrolio, garantendo al contempo un risparmio economico per le famiglie.
Greenpeace ha lanciato una petizione per sollecitare il Governo italiano e le istituzioni dell’Unione Europea a promuovere la diffusione di biglietti climatici accessibili, semplici, convenienti e inclusivi, validi a livello nazionale e sul lungo termine in tutta l’UE.