Un simpatico gatto nero, adottato da un rifugio, è diventato un membro dello staff del Museum of Osteology di Oklahoma City, portando gioia e amore tra i visitatori e i colleghi. Scopriamo la storia di Indiana Bones, il felino che ha conquistato il cuore di tutti.
L’arrivo di Indiana Bones al museo
Il Museum of Osteology di Oklahoma City ospita scheletri di elefanti, rinoceronti e megattere, ma tra queste imponenti ossa si aggira un ospite molto particolare: un gatto nero di nome Indiana Bones. Lo staff del museo ha deciso di adottare un animale domestico e, dopo aver valutato diverse opzioni, ha scelto un gatto come compagno ideale per l’ambiente circostante.
L’incontro al rifugio Moore Animal Shelter
I dipendenti del museo si sono recati al rifugio Moore Animal Shelter per scegliere il loro nuovo amico a quattro zampe. Inizialmente indecisi tra un cucciolo e un gatto adulto, la scelta è stata facilitata dall’arrivo di un affettuoso gatto nero che si è avvicinato a loro, facendo le fusa e conquistando immediatamente i loro cuori.
Indiana Bones, il gatto curioso e attento
Indiana Bones, soprannominato Indy, si è subito ambientato nel museo, dimostrando grande curiosità e attenzione per tutto ciò che lo circonda. Il suo nome è perfetto per un animale che non si perde mai nulla di ciò che accade nel museo.
La vita di Indy tra i visitatori e lo staff
Indiana Bones è diventato un vero e proprio membro dello staff del museo, partecipando attivamente alle attività proposte ai visitatori, come visite guidate e corsi d’arte speciali.
Un carattere amichevole e socievole
Indy è un gatto molto amichevole e socievole, che si lascia avvicinare e coccolare sia dai visitatori che dai colleghi. Non è raro vederlo in compagnia di coppie e bambini, disteso sul pavimento mentre si gode le carezze dei passanti.
Il mimetismo di Indy tra le ossa
A volte, trovare Indiana Bones può essere un’impresa, data la sua abilità nel mimetizzarsi tra le ossa del museo. Tuttavia, questo affascinante gatto nero è considerato un valore aggiunto per il museo e ha trovato una famiglia allargata tra i dipendenti, che si prendono cura di lui sia dentro che fuori dalla struttura.