Il nostro pianeta è costituito per la maggior parte da acqua, ma l‘acqua potabile diventa sempre più scarsa. Per affrontare questa crisi, la Puglia si appresta a costruire il più grande dissalatore d’Italia, un impianto che sorgerà nelle campagne di Taranto, sfruttando le acque salmastre del fiume Tara.
L’Acquedotto Pugliese ha recentemente approvato un investimento di circa 100 milioni di euro, in parte finanziati dal PNRR, per realizzare il più grande dissalatore ad osmosi inversa in Italia. Questa infrastruttura strategica, destinata all’uso civile, sarà integrata nella rete di distribuzione dell’acqua pugliese e contribuirà a far fronte alle esigenze idriche della regione e delle aree limitrofe.
Un report pubblicato a febbraio dall’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche rivela che tra il 6% e il 15% della popolazione italiana vive in zone soggette a siccità grave o estrema, evidenziando l’urgenza di trovare soluzioni per contrastare la carenza d’acqua nel Paese.
Nonostante l’abbondanza di acqua sulla Terra, le risorse idriche utilizzabili si stanno esaurendo rapidamente. In Italia, la situazione è aggravata da una notevole dispersione idrica: dei 33 miliardi di metri cubi di acqua prelevati ogni anno, il 22% viene sprecato a causa di un sistema idrico inefficiente.
Ogni anno, l’Italia consuma oltre 26 miliardi di metri cubi d’acqua, di cui il 55% è destinato all’agricoltura, il 27% all’industria e il 18% al settore civile. È fondamentale ridurre gli sprechi per garantire un futuro sostenibile.
Il nuovo impianto di dissalazione, il primo in Italia di queste dimensioni basato su osmosi inversa, sarà in grado di trattare 1.000 litri al secondo e produrre fino a 55.400 metri cubi di acqua potabile al giorno. Questo significa soddisfare il fabbisogno idrico giornaliero di circa 385.000 persone, quasi un quarto della popolazione della penisola salentina, come spiega Domenico Laforgia, presidente dell’Acquedotto Pugliese.
Utilizzando le acque salmastre del fiume Tara, caratterizzate da una salinità relativamente bassa rispetto all’acqua marina, l’impianto ridurrà il consumo di energia elettrica e l’impatto ambientale. L’avvio delle operazioni è previsto per la metà del 2026.
Con questo ambizioso progetto, la Puglia dimostra la sua determinazione nel porsi all’avanguardia nella lotta contro l’emergenza idrica e nell’adozione di soluzioni innovative e sostenibili. La realizzazione del più grande dissalatore d’Italia rappresenta un passo significativo verso un futuro più verde e consapevole delle risorse idriche.
Inoltre, questo impianto potrebbe fungere da modello per altre regioni italiane e paesi che affrontano sfide simili in termini di carenza d’acqua. La dissalazione ad osmosi inversa, pur richiedendo investimenti iniziali considerevoli, offre un approccio a lungo termine per garantire l’accesso all’acqua potabile in un contesto di crescente scarsità delle risorse idriche e cambiamenti climatici.
Parallelamente alla costruzione del dissalatore, è essenziale che l’Italia continui a lavorare sulla modernizzazione della rete idrica, nella riduzione degli sprechi e nella promozione di pratiche sostenibili nel consumo d’acqua. Solo attraverso un approccio olistico e integrato si potrà garantire un futuro in cui l’acqua potabile sia disponibile per tutti.
Il gigante della dissalazione in Puglia segna un’importante svolta nella gestione delle risorse idriche in Italia. Attraverso progetti innovativi come questo, il Paese può sperare di superare le sfide imposte dalla carenza d’acqua e di lasciare alle future generazioni un ambiente più sano e sostenibile. Ora più che mai, è fondamentale che tutti gli attori coinvolti, dai governi alle imprese e ai singoli cittadini, collaborino per affrontare le problematiche legate all’acqua e per costruire un futuro più verde e resiliente.