Un Viaggio per la Giustizia Ambientale: L’Impresa di Sara Segantin e Compagne
La passione per la sostenibilità, i diritti umani e la diversità culturale ha sempre guidato Sara Segantin, giovane comunicatrice scientifica di 26 anni. Insieme ad Alice Franchi e Magdalene Pellegrin, Sara ha intrapreso un viaggio di tre mesi attraverso l’America Centrale per testimoniare gli effetti del cambiamento climatico e promuovere la giustizia ambientale.
La Vita e le Passioni di Sara Segantin
Infanzia e Formazione
Sara Segantin ha trascorso la sua infanzia immersa nella natura, tra le montagne e il mare, sviluppando un amore profondo per l’ambiente. Questo legame è stato ulteriormente rafforzato dall’educazione ricevuta, che ha posto grande enfasi sui diritti umani e sulla tutela dell’ambiente. La visione della barriera corallina in Honduras ha segnato un punto di svolta nella sua vita, spingendola a voler proteggere e preservare tali meraviglie naturali.
Studi e Impegni
Dopo aver vissuto negli Stati Uniti per un periodo di studi, Sara ha conseguito una laurea in Lingue e letterature straniere a Trieste, specializzandosi poi in Turismo Culturale. La sua esperienza di viaggio, arricchita dal volontariato e da vari progetti, le ha permesso di osservare i cambiamenti negli ecosistemi marini e montani, rafforzando la sua determinazione a contribuire al raggiungimento di un equilibrio più giusto ed equo nel mondo.
Il Progetto “Diritto a REsistere”
Un Viaggio Ispirato da una Pioniera
Inspirate dall’esempio di Harriet Chalmers Adams, esploratrice e fotoreporter del National Geographic, Sara e le sue compagne hanno intrapreso un viaggio documentario attraverso otto paesi dell’America Centrale. Il loro obiettivo è quello di documentare gli impatti della deforestazione e della perdita di biodiversità, nonché di promuovere la giustizia ambientale nelle regioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Testimonianze e Soluzioni
Attualmente in Guatemala, le tre attiviste stanno raccogliendo testimonianze e cercando soluzioni per la salvaguardia dell’ambiente e dei diritti delle comunità locali. Hanno visitato cooperative guidate da donne, comunità fondate su principi di educazione e riforestazione, e hanno osservato i danni causati dal turismo di massa. Il loro viaggio è anche un’occasione per parlare di indipendenza femminile, conservazione delle foreste, delle mangrovie e degli ecosistemi marini.
Le storie raccolte da Sara e le sue compagne, come quella di Felipe e Jachira nello Yucatan, evidenziano l’importanza di progetti di emancipazione femminile e di un turismo consapevole e sostenibile che rispetti la cultura Maya e l’ambiente naturale. Queste testimonianze sottolineano la necessità di un cambiamento culturale che preceda quello economico per assistere a una vera svolta nella lotta contro il cambiamento climatico.
Al loro ritorno, in collaborazione con il Muse di Trento, le attiviste prepareranno un progetto educativo sul tema della giustizia ambientale destinato alle scuole italiane. Sara invita l’Occidente ad ascoltare queste voci e ad agire senza pregiudizi, sottolineando che, nonostante la sfida sia enorme, c’è ancora tempo per affrontarla. Il cambiamento climatico è una questione che ci riguarda tutti e solo unendo le forze possiamo sperare di superarla.