Verde
La crescente minaccia ambientale: la plastica
L’urgenza ambientale sta diventando sempre più grave. Il principale colpevole è la plastica. Nelle zone urbane, le acque piovane che si riversano nella rete fognaria attraverso i tombini sono cariche di microplastiche (particelle di plastica inferiori a 5 millimetri) che, nella maggior parte dei casi, provengono da una singola fonte. Secondo quanto riportato da Fatto Alimentare, si tratta delle gomme degli autoveicoli, che possono rilasciare fino a 2.500 composti diversi, molti dei quali sono considerati tra i più dannosi per l’ecosistema.
Il ruolo delle gomme degli autoveicoli
Per comprendere meglio il fenomeno e quantificare la presenza delle microplastiche derivanti dalle gomme delle auto, un team di ricercatori australiani della Griffiths University ha esaminato alcuni piccoli serbatoi filtranti sperimentali, composti da reti con maglie di 0,2 millimetri, progettati per trattenere inquinanti come oli combusti, pollini, catrame e rifiuti di vario tipo.
Lo studio sulla presenza di microplastiche
L’obiettivo era raccogliere tutto ciò che veniva trasportato dalla pioggia, misurando sia le particelle rimaste nei sedimenti che quelle in entrata e in uscita, per avere un quadro completo del ciclo. I risultati pubblicati su Environmental Science & Technology sono piuttosto preoccupanti: 19 particelle su 20 provengono dagli pneumatici e in un litro di acqua piovana possono esserci da 2,5 a 58, a seconda della vicinanza al traffico, e da 1.450 a 4.740 per chilogrammo di sedimento.
Le microparticelle e il loro impatto sull’ambiente
La quantità di microparticelle
Per quanto riguarda le microparticelle in generale, la quantità varia da 3,8 a 59 per litro, ma dopo il passaggio nel filtro dei tombini diminuisce e si situa tra 1 e 32 (con una rimozione, quindi, che va dal 35 all’88%). Oltre a quelle degli pneumatici, che rappresentano circa il 95% del totale, se ne trovano poi altre di polipropilene (PP) e di polietilen tereftalato (PET).
La riduzione della concentrazione di microplastiche
Come previsto, riporta il Fatto Alimentare, la maggior quantità di microplastiche si trova all’ingresso, a dimostrazione del fatto che si potrebbe ridurre la concentrazione nelle acque piovane raccolte e destinate a un nuovo utilizzo, con adeguati sistemi di filtrazione. Questo suggerisce che l’implementazione di tali sistemi potrebbe essere un passo importante verso la mitigazione dell’impatto ambientale delle microplastiche.