La crisi climatica e le sue manifestazioni: temperature anomale e siccità
Introduzione
La crisi climatica è una realtà che non possiamo più ignorare. Dopo un’estate caratterizzata da temperature oltre i 40°C, ci troviamo a fronteggiare un ottobre con temperature che sfiorano i 30°C. Questo fenomeno, insieme alla previsione di un inverno mite, ci pone di fronte alla necessità di riconoscere che siamo nel bel mezzo di una crisi climatica.
La negazione del cambiamento climatico
Le giustificazioni comuni
Nonostante le evidenze, molti continuano a negare l’esistenza del cambiamento climatico. Frasi come “in autunno ha sempre fatto caldo” o “anche quando ero bambino non pioveva” sono spesso usate per minimizzare la gravità della situazione. Questa negazione è alimentata anche da figure pubbliche come Vittorio Feltri e Andrea Giambruno, che ridicolizzano le dichiarazioni della comunità scientifica, e da politici come Matteo Salvini e Gilberto Picchetto Fratin, che riducono la crisi climatica a semplici cicli naturali.
Le prove del cambiamento climatico
Tuttavia, le prove del cambiamento climatico sono innegabili. Le temperature medie di ottobre, secondo i Climatological Normals (CLINO) della World Meteorological Organization (WMO), dovrebbero attestarsi attorno ai 18°C-21°C. Invece, quest’anno, in diverse città italiane, le temperature hanno superato i 30°C. Inoltre, i sei autunni più caldi registrati dal 1880 si sono verificati tutti negli ultimi 10 anni. Questi dati, insieme al consenso del 99% degli scienziati sul fatto che la crisi climatica sia causata dall’uomo, rendono impossibile negare l’esistenza del cambiamento climatico.
Le conseguenze del cambiamento climatico
La riduzione delle precipitazioni
Oltre all’aumento delle temperature, un altro effetto del cambiamento climatico è la riduzione delle precipitazioni. L’ISTAT ha segnalato una progressiva diminuzione delle piogge dal 1971 al 2021, con gli anni più critici che sono stati il 2007, il 2017, il 2021 e l’ultimo inverno, quando in cinque mesi abbiamo registrato il 21% in meno di piogge. Questo ha portato a un deficit delle risorse idriche pari al 20% nell’ultimo trentennio.
Le ripercussioni economiche
La crisi climatica ha anche gravi ripercussioni economiche. Coldiretti ha denunciato una riduzione dei raccolti che in caso di ciliegie e pere sfiora il 60%. Inoltre, con una perdita del 12% della produzione di vino, l’Italia ha ceduto il primo posto alla Francia. Infine, l’alluvione in Romagna ha causato quasi 9 miliardi di euro di danni.
Nonostante queste evidenze, il governo italiano sembra ignorare la situazione. Il Piano Mattei, portato avanti dalla premier Giorgia Meloni, punta a fare dell’Italia un hub per il gas da raccogliere in Nord Africa e distribuire al resto d’Europa, mentre le energie rinnovabili rimangono trascurate.
In conclusione, la crisi climatica è una realtà che non possiamo più ignorare. Le temperature anomale e la siccità sono solo alcune delle sue manifestazioni. È necessario un cambiamento radicale delle nostre politiche energetiche e ambientali per affrontare questa crisi.
Chi sono
Sono una laureata in Lingue e letterature straniere e ho frequentato la Scuola di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano. Mi occupo principalmente di questioni ambientali e climatiche.