Un recente rapporto di Actionaid ha rivelato che le attività dannose per l’ambiente ricevono un sostegno finanziario molto più consistente rispetto a quelle volte a contrastare il cambiamento climatico. Il rapporto, intitolato “How The Finance Flows” (Come fluiscono i finanziamenti), evidenzia come per ogni euro investito nella lotta al riscaldamento globale, ne vengano spesi 20 in attività che lo aggravano.
Il rapporto di Actionaid
Il finanziamento di attività dannose per l’ambiente
Secondo il rapporto di Actionaid, le principali banche private mondiali hanno investito complessivamente 3,2 trilioni di dollari nell’espansione dei combustibili fossili, mentre solo 370 miliardi di dollari sono stati destinati all’agricoltura industriale sotto forma di prestiti e garanzie. Questo avviene nonostante sia passato un lasso di tempo di sette anni dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
I settori più dannosi
Il rapporto si concentra principalmente sui settori dell’agribusiness e dell’Oil&Gas, in quanto sono quelli che contribuiscono maggiormente al riscaldamento del pianeta. Tra i gruppi bancari che finanziano maggiormente queste attività, figurano HSBC, BNP Paribas, Barclays, Citibank, JPMorgan Chase e Mitsubishi UFJ Financial, con sedi negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, in Cina e in Giappone.
Le conseguenze e le possibili soluzioni
Le conseguenze del finanziamento di attività dannose
Tra le aziende che beneficiano maggiormente dei finanziamenti per pratiche agricole industriali, spicca Bayer-Monsanto, che negli ultimi sei anni ha ottenuto ben 20,6 miliardi di dollari. Secondo Actionaid, l’azienda, che è il secondo produttore mondiale di prodotti agrochimici, contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas a effetto serra.
Le possibili soluzioni
Per Actionaid, la soluzione risiede nella trasformazione dei sistemi energetici e alimentari. L’organizzazione sostiene che non è possibile cercare di curare i sintomi del cambiamento climatico senza affrontare le sue cause. Pertanto, Actionaid chiede alle aziende finanziate da banche private, fondi assicurativi, fondi welfare pubblici e banche partecipate dagli Stati di interrompere immediatamente l’espansione dei progetti legati ai combustibili fossili e all’agribusiness. Inoltre, l’organizzazione chiede ai governi di regolamentare maggiormente i settori bancario e finanziario per fermare il finanziamento dell’espansione dei combustibili fossili e promuovere transizioni giuste verso soluzioni sostenibili.