Il legame tra respirazione e memoria: nuove scoperte dalla ricerca giapponese
La respirazione, un’azione che svolgiamo in modo automatico e spesso diamo per scontata, ha un impatto diretto sul funzionamento del nostro cervello, in particolare sulla formazione e il richiamo dei ricordi. Questo è quanto emerge da un recente studio condotto dalla Hyogo Medical University di Nishinomiya, in Giappone.
Il ruolo della respirazione nella formazione dei ricordi
La plasticità sinaptica e la formazione dei ricordi
I ricordi vengono immagazzinati attraverso processi di plasticità sinaptica che alterano la struttura dei neuroni in modo permanente, creando ciò che è noto come tracce di memoria o engrammi di memoria. Fino a poco tempo fa, la comunità scientifica era concorde nel ritenere che questi processi avvenissero solo durante il sonno, quando il cervello è a riposo.
La scoperta giapponese: la respirazione e la formazione dei ricordi durante la veglia
Tuttavia, la nuova ricerca giapponese ha rivelato che i processi di formazione dei ricordi avvengono anche durante la veglia, quando il nostro cervello è impegnato in altre attività. Questi processi sono influenzati dal nostro ritmo respiratorio, ovvero dall’alternanza di inspirazioni ed espirazioni. Il meccanismo della respirazione, automatico e involontario, è controllato dal midollo allungato e, in particolare, da un piccolo gruppo di neuroni noto come Complesso Pre-Bötzinger (PreBötC).
Le conseguenze di irregolarità nel ritmo respiratorio sulla memoria
Effetti negativi di rallentamenti o blocchi nel ritmo respiratorio
Secondo lo studio, rallentamenti o blocchi nel ritmo respiratorio possono compromettere la nostra capacità di formare ricordi chiari e duraturi. Inoltre, interruzioni nella normale respirazione sembrano influenzare anche l’attività dell’ippocampo durante il richiamo di determinati ricordi già formati nella memoria. In particolare, il passaggio dall’espirazione all’inspirazione all’inizio o nel mezzo di un compito mnemonico renderebbe le persone più lente a rievocare un ricordo e i ricordi stessi meno accurati.
La rieducazione del ritmo respiratorio per migliorare la memoria
Se da un lato problemi nella respirazione possono danneggiare i processi mnemonici, dall’altro è possibile rieducare il ritmo respiratorio per migliorare la nostra capacità di creare ricordi e rievocarli a distanza di tempo. Sappiamo già che la respirazione controllata influenza il funzionamento del cervello, e che alcuni esercizi di respirazione possono aiutare a calmarci o a contrastare stati ansiosi o depressivi. Ora gli autori dello studio sono alla ricerca di nuove tecniche respiratorie che possano aiutare persone con problemi di memoria a creare ricordi più solidi e a rievocarli nel tempo.