Uno studio italiano rivela la presenza di microplastiche nel liquido seminale
Uno studio italiano pubblicato in preprint sulla piattaforma SSRN e presentato all’ultimo Congresso della Società Italiana della Riproduzione Umana ha rivelato la presenza di microplastiche nel liquido seminale umano. Sei campioni su dieci prelevati da uomini sani contenevano tracce di microplastiche, dimostrando che l’emergenza microplastiche è sempre più pericolosa per la riproduzione della specie umana.
Le microplastiche: un problema crescente
Le microplastiche sono frammenti di plastica di dimensioni inferiori a 5 millimetri, presenti in una vasta gamma di prodotti, tra cui cosmetici, detergenti, dentifrici, creme per il corpo, bevande e cibi. Possono anche essere disperse nell’aria e penetrare nel nostro organismo attraverso l’alimentazione, la respirazione e la via cutanea. Gli organi riproduttivi sono particolarmente sensibili agli inquinanti chimici, e le microplastiche fungono da cavallo di Troia per altri contaminanti ambientali che, legandosi ad esse, procurano ulteriori danni all’interno degli organi riproduttivi.
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Effetti delle microplastiche sugli organi riproduttivi
Diversi studi indicano che il nostro organismo reagisce alla presenza di corpi esterni e che la plastica può alterare alcuni processi metabolici. Le microplastiche agiscono come vettori per altri tipi di contaminanti ambientali che, legandosi ad esse, causano ulteriori danni all’interno del nostro organismo, a partire dagli organi riproduttivi. Le vie più probabili di passaggio al seme umano sembrano essere l’epididimo e le vescicole seminali, strutture più facilmente suscettibili a processi infiammatori che possono favorire la maggiore permeabilità.
Ricerca futura e possibili soluzioni
Sebbene questi risultati facciano parte di uno studio preliminare, è fondamentale valutare a fondo la diffusione delle microplastiche in un gran numero di soggetti e indagare la via di diffusione. La presenza di microplastiche in una matrice così sensibile per la conservazione e l’integrità del nostro patrimonio trasmissibile non è una notizia confortante, e il futuro della nostra specie è oggi più che mai minacciato nella sua essenza.