Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 2.8 ha fatto tremare la zona dei Campi Flegrei, nella mattina del 15 aprile, con effetti avvertiti anche in alcuni quartieri di Napoli. Non si segnalano danni né feriti al momento, ma l’allerta resta alta in una zona a rischio sismico e vulcanico.
Continua l’attività sismica nei Campi Flegrei
La zona dei Campi Flegrei, che si estende tra i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e Giugliano, è da diversi mesi interessata da un’attività sismica intensa e persistente. Secondo i dati dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, nel solo mese di marzo 2023 sono stati registrati ben 612 terremoti, con magnitudo massima di 2.8.
Ma cosa sta causando queste scosse? La zona dei Campi Flegrei è conosciuta per la sua instabilità geologica, dovuta alla presenza di un sistema vulcanico attivo, il cui centro principale è il vulcano Solfatara, ma anche alla presenza di bradisismi, cioè movimenti del terreno dovuti a variazioni della pressione magmatica e idrotermale.
L’allerta rimane alta, ma per ora nessun danno
Nonostante la presenza di un’attività sismica prolungata, l’INGV ha fissato l’allerta in zona Campi Flegrei a livello giallo, che indica una situazione di vigilanza ma senza particolari allarmismi. Tuttavia, l’incertezza sul futuro dell’area e la sua storica instabilità geologica non permettono di abbassare la guardia.
Al momento, non si segnalano danni né feriti a seguito dell’ultima scossa del 15 aprile, anche se i residenti nei pressi hanno riferito di aver avvertito almeno tre scosse. L’attività sismica resta alta e, dunque, la situazione richiede massima attenzione e prontezza da parte delle autorità e della popolazione.
La zona dei Campi Flegrei rappresenta uno dei tanti esempi della grande instabilità geologica che caratterizza l’Italia, un paese a rischio sismico e vulcanico elevato, dove è necessario mantenere una costante attenzione e preparazione per far fronte a situazioni di emergenza.