Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha sottolineato il carattere storico di questa decisione, che prevede la realizzazione di un ponte con un forte impatto ambientale positivo e un costo inferiore al Reddito di Cittadinanza.
Il Ponte sullo Stretto è un’opera che si preannuncia come un record mondiale, con particolare attenzione all’aspetto green. Secondo il Mit, la costruzione del ponte permetterà una drastica riduzione delle emissioni di CO2 e una diminuzione significativa degli scarichi in mare.
Da un punto di vista economico, il progetto del Ponte prevede un investimento stimato in 10 miliardi di euro. Tale cifra, se paragonata all’impatto economico del Reddito di Cittadinanza tra il 2019 e il 2022, che ha raggiunto i 25 miliardi di euro, evidenzia l’efficienza del progetto in termini di costi.
Tra i vantaggi del Ponte sullo Stretto, vi sono:
- La promozione della mobilità sostenibile, grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 e all’incremento dell’uso dei mezzi di trasporto pubblico.
- La creazione di nuove opportunità di lavoro e lo sviluppo economico delle regioni coinvolte.
- Il miglioramento della connettività tra la Sicilia e la Calabria, facilitando gli scambi commerciali e turistici.
Tuttavia, esistono anche degli svantaggi:
- L’inevitabile impatto ambientale durante la fase di costruzione, che potrebbe danneggiare l’ecosistema marino e costiero.
- Il rischio di corruzione e infiltrazioni criminali legate all’assegnazione degli appalti e alla gestione dei fondi.
- Il possibile aumento del traffico veicolare nelle aree circostanti il ponte, con conseguente congestione e inquinamento.
In conclusione, la costruzione del Ponte sullo Stretto rappresenta un’opportunità storica per l’Italia. Se da un lato i vantaggi in termini ambientali, economici e di connettività sono innegabili, dall’altro è fondamentale affrontare e mitigare gli eventuali svantaggi legati all’impatto ambientale e alla gestione del progetto.