Modifiche alla regolamentazione UE sul diritto alla riparazione
La Commissione Mercato Interno dell’Unione europea ha recentemente approvato una bozza che introduce nuovi parametri per il diritto alla riparazione, modificando così la regolamentazione comunitaria esistente. Questo aggiornamento è stato necessario per tenere il passo con l’evoluzione delle nuove tecnologie e per garantire una maggiore protezione ai consumatori.
Obiettivi della revisione della direttiva
La revisione della direttiva ha l’obiettivo di armonizzare le leggi dei vari Stati membri dell’UE per garantire un funzionamento efficace dell’economia circolare e digitale. Questo dovrebbe aiutare coloro che hanno subito danni a causa di prodotti difettosi a ottenere risarcimenti più equi.
Il diritto alla riparazione e il software libero
La definizione attuale di diritto alla riparazione riconosce i danni fisici ai prodotti, ma esclude il software libero o open source. Questo perché in questo settore le modifiche vengono spesso apportate da altri utenti. Tuttavia, con la nuova revisione, l’UE ha stabilito che deve sempre esserci un responsabile per i danni causati da una modifica al prodotto. Questo è un passo importante per rendere il mercato comunitario più sostenibile, con prodotti più durevoli, riutilizzabili, riparabili e aggiornabili.
Risarcimenti per danni psicologici e perdita di dati
Le nuove norme permetteranno anche agli utenti di richiedere un risarcimento per i danni psicologici che richiedono un trattamento medico. Inoltre, sarà possibile richiedere un risarcimento per la distruzione o la corruzione irreversibile dei dati, inclusa la cancellazione dei file da un disco rigido, a condizione che il danno sia superiore a 1.000 euro.
Differenze di opinioni sulla durata del periodo di responsabilità
La Commissione e il Parlamento UE hanno opinioni diverse riguardo al periodo di responsabilità. La Commissione propone un periodo di 20 anni, mentre il Parlamento vorrebbe estenderlo a 30 anni nel caso in cui “il danno diventi visibile dopo un periodo di tempo più lungo”.
La riparazione come scelta ambientale
Riparare gli oggetti che già possediamo è una scelta che possiamo e dobbiamo fare per l’ambiente. Secondo un recente documento dell’UE, lo smaltimento prematuro dei beni di consumo genera 261 milioni di tonnellate di emissioni equivalenti di CO2 ogni anno.
Prossimi passi per l’approvazione della modifica
Il testo della modifica sarà discusso in sessione plenaria dal Parlamento tra il 20 e il 23 novembre. Successivamente, sarà il turno del Consiglio europeo, che dovrà votare la bozza. Infine, la bozza sarà sottoposta ai negoziati finali.