Rari reperti trovati in Canada confermano l’importanza del Cambriano per l’evoluzione della vita sulla Terra
Un recente studio condotto dall’Università di Toronto e pubblicato su Proceedings of the Royal Society B ha rivelato la scoperta di un fossile di medusa risalente a 508 milioni di anni fa. Questo incredibile reperto, chiamato Burgessomedusa phasmiformis, potrebbe rappresentare la medusa più antica mai trovata dai paleontologi.
La medusa risalente al Cambriano era caratterizzata da un ombrello cuboidale alto fino a 20 cm e da oltre 90 tentacoli corti simili a dita. La scoperta è avvenuta nelle montagne della British Columbia, in Canada, e conferma che le meduse preistoriche nuotavano e si lasciavano trasportare dalla corrente lungo le barriere coralline, dove i loro tentacoli potevano catturare le prede, proprio come le meduse moderne.
Secondo Joseph Moysiuk, uno dei ricercatori coinvolti nello studio, “a volte in paleontologia riconosci una grande scoperta non appena viene fatta sul campo”. Durante gli anni ’80 e ’90, i ricercatori del Royal Ontario Museum stavano cercando i fossili delle prime forme di vita animale tra gli strati del Burgess Shale, rocce che contengono i resti di una barriera corallina esistente oltre 508 milioni di anni fa. Questi strati sono famosi per i loro fossili di animali dal corpo molle, risalenti a un’epoca in cui creature come gli artropodi e i molluschi stavano appena iniziando ad evolversi.
Tuttavia, a differenza di molti fossili del Burgess Shale, che hanno suscitato diverse interpretazioni a causa della loro insolita anatomia, i fossili di Burgessomedusa sono piuttosto grandi ed evidenti, anche quando sono ricoperti di fango. I paleontologi hanno immediatamente riconosciuto che si trattava delle prime meduse mai scoperte, ma ci sono voluti anni prima che fosse pubblicata una descrizione formale dei fossili.
In realtà, i ricercatori hanno trovato ben 82 fossili di Burgessomedusa in un unico sito chiamato Raymond Quarry. Questi fossili erano sfuggiti alle ricerche per molto tempo perché sembravano relativamente rari rispetto ad altri fossili. Moysiuk ipotizza che ciò sia dovuto al fatto che le meduse tendevano a vivere in alto nella colonna d’acqua, fuori dalla portata dei flussi di fango che seppellivano le antiche comunità sul fondo marino.
La ricerca delle meduse del Cambriano è stata un obiettivo dei paleontologi per oltre un secolo, nonostante alcuni clamorosi errori. Ad esempio, nel 1911, Charles Doolittle Walcott, amministratore della Smithsonian Institution, identificò erroneamente un fossile a forma di disco trovato nel Burgess Shale come una piccola medusa. Questo errore portò gli artisti a disegnare tentacoli di meduse moderne nelle loro rappresentazioni teoriche della vita cambriana. Successive ricerche hanno dimostrato che quei fossili non erano meduse, ma l’apparato boccale della Peytoia, uno strano artropode.
Nonostante questi insuccessi, i paleontologi hanno continuato a credere che le meduse fossero tra gli animali originari del Cambriano e hanno continuato a cercarle. Nel 2007, un team di ricercatori dell’Università del Kansas ha descritto una medusa trovata in Utah risalente a 505 milioni di anni fa, mentre nel 2016 un altro team ha descritto fossili simili trovati in Cina risalenti a 521 milioni di anni fa.
Tuttavia, i ricercatori non sono ancora d’accordo sull’identità di queste meduse scoperte in precedenza. Moysiuk e il suo team sostengono che si tratti di ctenofori, animali che nuotano utilizzando ciglia e non hanno un corpo a forma di ombrello come le meduse. Al contrario, Bruce Lieberman dell’Università del Kansas sostiene che i fossili dello Utah e della Cina siano sicuramente meduse e non ctenofori.
Nonostante le divergenze di opinione, Lieberman sottolinea che “il nuovo studio aiuta a evidenziare il Cambriano come un momento critico per l’evoluzione delle meduse”. Infatti, il Cambriano è stato un periodo cruciale per la vita sulla Terra, durante il quale molte delle forme di vita animali attuali hanno iniziato a formarsi, ponendo le basi per i successivi 500 milioni di anni di evoluzione.
In conclusione, la scoperta di Burgessomedusa rappresenta un importante tassello nella comprensione dell’evoluzione delle meduse. Questo fossile, risalente al Cambriano, ci offre un sorprendente e umile promemoria della biodiversità che si era già sviluppata mezzo miliardo di anni fa.