La necessità di proteggere l’orso bruno marsicano e il suo habitat è un tema che viene sollevato con preoccupante regolarità. Ogni anno si verificano episodi di “contatto ravvicinato” tra l’orso e gruppi di persone, come è accaduto di recente con un gruppo di giovani scout. La Società italiana per la storia della fauna esprime la sua preoccupazione riguardo a questa situazione e si chiede se sia necessario attendere un incidente grave prima di agire.
Già nel comunicato del 19 febbraio di quest’anno, la Società aveva espresso perplessità riguardo alle ipotesi di “valorizzazione” dell’area de La Guardia, nel Comune di Lecce nei Marsi. Questa località è situata tra i pianori della Cicerana, il Vallone di Lecce Vecchio e la Vallelonga, ambienti estremamente delicati per l’orso bruno marsicano durante il periodo di svernamento e riproduzione.
La notizia dell’ennesimo incontro tra un orso e un gruppo di giovani scout è stata riportata dalla stampa. Questi episodi si ripetono ogni anno con una preoccupante regolarità. La Società si chiede se sia necessario aspettare che si verifichi un incidente grave prima di prendere provvedimenti.
La Società italiana per la storia della fauna suggerisce che, nel caso in cui si decidesse di continuare a localizzare campi scout nell’area de La Guardia nonostante le perplessità, vengano adottate alcune misure di sicurezza. Ad esempio, si potrebbe stabilire che ogni risorsa alimentare venga conservata in contenitori ermetici posti ad almeno 500 metri di distanza dall’accampamento, come avviene nei parchi americani dove sono presenti orsi. Inoltre, si potrebbe prevedere che solo gli adulti dotati di campanellini possano avvicinarsi alle scorte alimentari, in modo da rivelare la loro presenza a distanza. Questa precauzione potrebbe essere consigliata anche per tutti coloro che frequentano l’area.
La Società ribadisce la sua opposizione all’aumento dell’antropizzazione dell’area de La Guardia e invita gli amministratori a adottare il “numero chiuso” per l’accesso, soprattutto in presenza di femmine con piccoli entro un raggio di 5 chilometri. Si potrebbe considerare l’installazione di una sbarra alle rovine di Lecce Vecchio per limitare l’accesso. Queste decisioni potrebbero essere prese in base alle informazioni fornite dal servizio Sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise riguardo alla presenza di nuclei sociali simili nell’area interessata.
In conclusione, la Società italiana per la storia della fauna sottolinea l’importanza di proteggere l’orso bruno marsicano e il suo habitat. È necessario agire con tempestività per evitare incidenti e garantire la sopravvivenza di questa specie minacciata. Gli amministratori di Lecce nei Marsi sono chiamati a prendere coscienza di questa situazione e ad adottare le misure necessarie per proteggere l’orso e il suo ambiente naturale.