Un evento storico in Emilia-Romagna: 81 piccole tartarughe marine vedono la luce
Un’eccezionale nidificazione di Caretta caretta in Emilia-Romagna
Un risultato che riempie di orgoglio
Per la prima volta nella storia dell’Emilia-Romagna, una tartaruga Caretta caretta ha scelto di nidificare. Questo evento straordinario ha avuto luogo a Milano Marittima, nel comune di Cervia, all’interno dell’area della storica Colonia Varese, di proprietà della Regione e parte di un Sito di importanza comunitaria (Sic), inserito nel corridoio europeo di tutela ambientale Rete Natura 2000. Barbara Lori, assessora regionale alla programmazione territoriale e parchi dell’Emilia-Romagna, ha espresso grande orgoglio per la nascita di 81 piccole tartarughe marine, sottolineando l’importanza di questo evento per la protezione dell’ambiente e ringraziando i volontari e tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo momento storico.
Un segnale del cambiamento climatico
La nidificazione della Caretta caretta a Milano Marittima conferma che queste tartarughe stanno migrando verso il nord del Mediterraneo alla ricerca di spiagge più fresche. Questo perché il sesso dei piccoli è determinato dalla temperatura, e spiagge più fresche permettono la nascita di maschi. Sebbene la nascita delle tartarughe sia un evento meraviglioso, ci ricorda anche il rapido riscaldamento del Mediterraneo e l’incerto futuro che attende non solo le tartarughe marine, ma anche l’umanità.
La protezione delle tartarughe marine in Emilia-Romagna
Il ruolo dei centri di protezione
In Emilia-Romagna sono presenti tre centri dedicati alla protezione delle tartarughe marine: la Turtles of the Adriatic Organization (TAO), un’organizzazione no profit con sede a Lido di Spina; il Centro sperimentale per la tutela degli habitat (Cestha); e la Fondazione Cetacea. Questi centri hanno monitorato e protetto il nido, facilitando l’ingresso delle tartarughe nel mare. Inoltre, si occupano di curare e rilasciare in mare le tartarughe adulte trovate ferite sulle spiagge o consegnate dai pescatori.
Una rete di collaborazione
I tre centri di protezione delle tartarughe operano all’interno di una rete di entità pubbliche e private, tra cui le associazioni dei pescatori, le Capitanerie di porto, i Carabinieri forestali, Arpae, le Aziende sanitarie locali, gli istituti zooprofilattici e il Parco regionale del Delta del Po. Questa collaborazione collettiva è fondamentale per la conservazione e la cura delle tartarughe marine, un impegno che la Regione Emilia-Romagna intende sostenere e promuovere.