Il vortice sul Golfo Ligure: non un uragano mediterraneo, ma un fenomeno altrettanto intenso
Il fenomeno meteorologico che ha colpito l’Europa
Un vortice profondo, non un Medicane
Recentemente, l’Europa, e in particolare il nord dell’Italia, è stata sferzata da una serie di perturbazioni che hanno portato alla luce un termine scientifico poco conosciuto: medicane. Tuttavia, secondo gli esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il fenomeno che ha colpito la regione non può essere classificato come un uragano mediterraneo, o medicane. Giulio Betti, un ricercatore del CNR specializzato in meteorologia e clima, sottolinea che ciò che stiamo vivendo è l’effetto di un vortice profondo sul Golfo Ligure, non un ciclone mediterraneo con caratteristiche tropicali.
Un sistema intenso e pericoloso
Nonostante non si tratti di un medicane, Betti avverte che il sistema è comunque molto intenso e pericoloso, come dimostrano i disagi osservati non solo in Italia, ma anche in altre parti d’Europa. Il vortice, centrato sul Golfo Ligure, ha causato una forte instabilità con rovesci e temporali sparsi al Nord e nelle regioni centrali. Questi fenomeni, sebbene possibili, sono meno frequenti sul basso versante Tirrenico e sulla Sicilia settentrionale.
La classificazione dei Medicane
Il legame con le temperature elevate
Il fenomeno è strettamente correlato alle temperature molto elevate del suolo e del mare, che a loro volta determinano precipitazioni molto forti. Sebbene l’area del Mediterraneo sia sempre stata soggetta a cicloni, ciò che è cambiato negli ultimi anni è la loro frequenza e intensità.
Metodi di classificazione dei Medicane
Per classificare i medicane, i ricercatori utilizzano due metodi principali: quello di Tous e Romero e quello dei diagrammi di fase di Hart. Secondo la definizione di medicane di Tous e Romero, per essere classificato come tale, un uragano mediterraneo deve soddisfare specifiche caratteristiche, tra cui un occhio del ciclone ben definito, una simmetria delle nubi attorno all’occhio, una continuità della massa nuvolosa, un diametro inferiore ai 300 km e una durata di almeno sei ore.
Uno dei medicane più studiati è quello che ha colpito le Baleari nel maggio 2003. Tuttavia, come spiegano i ricercatori del Centro Meteo, è ancora difficile distinguere i medicane da altri sistemi mediterranei che presentano un’organizzazione del campo termico e del campo di vento diverse da quelle di un ciclone tropicale.