Il danno ambientale degli oggetti monouso: non solo plastica, ma anche carta
La ricerca sulle conseguenze ambientali degli oggetti monouso
Il contributo delle università belga e svedese
Non c’è più distinzione: tutti gli oggetti monouso, siano essi di plastica o di carta, sono dannosi per l’ambiente. Questa è la conclusione a cui sono giunte due università, una in Belgio e una in Svezia, dopo aver condotto studi approfonditi sull’impatto ambientale di questi prodotti.
La ricerca dell’Università di Anversa ha esaminato l’inquinamento causato dalle cannucce di carta, mentre un altro studio ha messo in luce come anche piatti e bicchieri di carta possono essere altrettanto dannosi per l’ambiente quanto i loro corrispettivi in plastica.
Lo studio dell’Università di Göteborg
Un team di ricercatori dell’Università di Göteborg ha pubblicato uno studio su Environmental Pollution intitolato “Single-use take-away cups of paper are as toxic to aquatic midge larvae as plastic cups – ScienceDirect”. Questa ricerca si è concentrata sulla produzione di articoli monouso di carta, che contengono sostanze chimiche nocive per l’ambiente.
Gli scienziati hanno testato l’effetto di bicchieri usa e getta, realizzati con diversi materiali, sulle larve della mosca arlecchino (Chironomus riparius). Bethanie Carney Almroth, professoressa al Dipartimento di biologia e scienze ambientali dell’Università di Göteborg e principale autrice dello studio, ha spiegato: “Abbiamo immerso bicchieri di carta e bicchieri di plastica nel sedimento umido e nell’acqua per diverse settimane e abbiamo monitorato l’effetto delle sostanze chimiche rilasciate sulle larve. Tutte le tazze hanno avuto un impatto negativo sulla crescita delle larve”.
La presenza di componenti plastiche negli oggetti di carta
Il problema del polilattide
Lo studio ha poi analizzato la presenza di componenti plastiche nei bicchieri o piatti di carta. Molti di questi articoli, infatti, contengono un sottile strato di plastica, o polilattide, che li protegge da grassi o liquidi. Questo strato, se non smaltito correttamente, si decompone lentamente, proprio come la plastica.
La professoressa Carney Almroth ha sottolineato che: “Le bioplastiche non si decompongono efficacemente quando finiscono nell’ambiente, nell’acqua. C’è il rischio che la plastica rimanga in natura e che le microplastiche risultanti possano essere ingerite da animali ed esseri umani, proprio come accade con altre materie plastiche. Le bioplastiche contengono almeno lo stesso numero di sostanze chimiche della plastica convenzionale”.
La necessità di un cambiamento
Pare quindi che l’idea di utilizzare materiali alternativi per evitare di inquinare ulteriormente gli ecosistemi terrestri non abbia portato i risultati sperati. Forse è giunto il momento di cessare la produzione, la commercializzazione e l’uso di tutti gli oggetti monouso, indipendentemente dal materiale di cui sono fatti, sia esso plastica o carta. Potrebbe essere il momento di sedersi al bar e gustare il caffè in una bella tazza di vetro.