Il lato oscuro del riciclo nell’industria della moda: una rivelazione svedese
Un’indagine svedese ha recentemente gettato luce sulle pratiche di riciclo di alcuni capi di abbigliamento di H&M, esponendo una volta di più le problematiche ambientali legate alla fast fashion.
Il mito del riciclo nella moda
Il riciclo di vestiti e tessuti è un concetto che suona bene nell’ambito di un’economia circolare, ma la realtà è molto più complessa di quanto sembri. Nonostante il riciclo possa apparire come una soluzione promettente per mitigare l’impatto ambientale dell’industria della moda, non possiamo trascurare le difficoltà e i limiti di questa pratica, specialmente come viene attualmente gestita dai giganti della moda.
Il ruolo del Collective Fashion Justice
Il Collective Fashion Justice, un gruppo che si batte per un sistema moda basato sull’etica e la tutela di persone, animali e ambiente, ha attirato l’attenzione su questo problema spesso sottovalutato. In un video, il collettivo ha evidenziato come H&M, uno dei principali brand di fast fashion, si vanti di riciclare i capi restituiti, ma la realtà è purtroppo molto diversa, come dimostrato da una recente indagine del quotidiano svedese Aftonbladet.
Il viaggio dei capi “riciclati”
L’inchiesta ha utilizzato un metodo ingegnoso: dieci capi H&M, dotati di AirTags per il tracciamento, sono stati consegnati nelle scatole di raccolta per il riciclo della catena in Svezia. A primavera, alcuni di questi vestiti erano finiti in Africa o in Asia, dove teoricamente avrebbero dovuto essere rivenduti o riutilizzati. Invece, alla fine del loro viaggio, erano dispersi in mare o probabilmente bruciati in discarica.
Il problema del riciclo mal gestito
Questo sistema, in cui noi occidentali inviamo enormi quantità di abiti di cui siamo stanchi a paesi più poveri che non hanno la capacità di gestire tali rifiuti, è un disastro ambientale in divenire. E H&M non è l’unica azienda a raccogliere abiti nei suoi negozi. Secondo l’organizzazione Changing Markets, le catene di moda raramente tengono traccia di dove finiscono i vestiti.
La necessità di un cambiamento
Fortunatamente, l’opinione pubblica sta diventando sempre più consapevole dell’impatto ambientale dell’industria della moda. Tuttavia, non tutte le aziende si impegnano realmente per migliorare la loro filiera. È fondamentale rallentare il processo di produzione e assumersi la responsabilità per l’intero ciclo di vita di un capo d’abbigliamento, comprendendo cosa succede ai tessuti dopo che sono stati indossati una prima volta.
Il ruolo dei consumatori
Gran parte degli abiti non sono facilmente riciclabili, soprattutto quelli realizzati con miscele di fibre economiche, molto diffuse nella moda usa e getta. L’acquisto compulsivo di vestiti di cui non abbiamo bisogno alimenta la domanda di produzione su larga scala di abiti di bassa qualità, creando un circolo vizioso che porta a una quantità esorbitante di rifiuti tessili. Pertanto, ogni volta che consideriamo un nuovo acquisto, è fondamentale riflettere sul suo impatto ambientale a lungo termine. L’industria della moda deve affrontare la sua produzione eccessiva e insostenibile e noi, come consumatori, abbiamo il potere di guidare il cambiamento attraverso le nostre scelte.