Legambiente Sicilia e il circolo di Legambiente Nebrodi “Tiziano Granata” hanno denunciato una grave aggressione all’ecosistema fluviale in Sicilia. Secondo l’associazione ambientalista, alla foce del fiume Tusa, in provincia di Messina, è stato compiuto un vero e proprio scempio ambientale. L’alveo naturale della fiumara è stato stravolto e tutta la vegetazione è stata distrutta per fare spazio a un porto canale mascherato come “ormeggio stagionale per piccole imbarcazioni”.
Il presidente del circolo “Tiziano Granata”, Salvatore Gurgone, ha spiegato che i recenti lavori hanno causato profonde modifiche all’alveo fluviale, compromettendo gli argini naturali e restringendo la sezione idraulica a disposizione delle acque di deflusso della fiumara. Questa situazione rappresenta un pericolo per le case e le infrastrutture limitrofe, in quanto aumenta il rischio di esondazione durante i periodi di piena. Inoltre, l’ecosistema fluviale è stato completamente distrutto a causa dell’eradicazione della vegetazione ripariale, che svolge un ruolo fondamentale nella riduzione dell’erosione causata dalle acque di ruscellamento. Anche la costa non è stata risparmiata da questo intervento antropico, con la modifica della linea di riva e la realizzazione di due moli guardiani ai lati del canale di lancio, che avranno ripercussioni sull’erosione delle spiagge circostanti.
Legambiente Sicilia esprime grave preoccupazione per quanto sta accadendo alla foce del fiume Tusa, che rappresenta un esempio delle ripetute aggressioni che si stanno verificando negli ambienti fluviali e costieri. L’associazione sottolinea la sottovalutazione dei pericoli legati alla fragilità idrogeologica del territorio siciliano, accentuati dagli eventi meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici in corso. Inoltre, si mettono gli interessi particolari al di sopra della sicurezza dei cittadini. Legambiente fa notare che le alluvioni degli ultimi anni in Sicilia, come quella del fiume Milicia a Casteldaccia, non hanno insegnato nulla.
Questa situazione evidenzia la necessità di una maggiore tutela delle aree protette e della biodiversità in Sicilia. Le aree protette svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione degli ecosistemi e nella salvaguardia delle specie animali e vegetali. Tuttavia, è importante che vengano rispettate le normative e i regolamenti che disciplinano queste aree, al fine di evitare danni irreparabili all’ambiente.
Inoltre, è fondamentale che vengano adottate misure per contrastare l’inquinamento delle acque e preservare la qualità degli ecosistemi fluviali. L’inquinamento rappresenta una minaccia per la biodiversità e può compromettere la salute umana. È necessario promuovere politiche di gestione sostenibile delle risorse idriche e incentivare pratiche agricole e industriali che riducano l’impatto sull’ambiente.
Un’altra questione importante riguarda l’urbanistica e il territorio. È fondamentale pianificare lo sviluppo urbano in modo sostenibile, evitando la cementificazione e la distruzione degli habitat naturali. È necessario promuovere la riqualificazione delle aree urbane esistenti e incentivare la costruzione di edifici a basso impatto ambientale. Inoltre, è importante adottare politiche di mobilità sostenibile, promuovendo l’uso dei mezzi pubblici e delle biciclette e riducendo l’uso dei veicoli privati.
In conclusione, è fondamentale proteggere le aree protette e la biodiversità in Sicilia, evitando aggressioni come quella alla foce del fiume Tusa. È necessario rispettare le normative e i regolamenti che disciplinano queste aree, adottare misure per contrastare l’inquinamento delle acque e pianificare lo sviluppo urbano in modo sostenibile. Solo così sarà possibile preservare l’ecosistema fluviale e garantire un futuro migliore per l’ambiente e per i cittadini siciliani.