Il territorio dell’Alto Adriatico, che comprende la foce del fiume Bevano, le dune costiere, la pineta demaniale litoranea e le zone umide interne di Ortazzo ed Ortazzino, è minacciato da un continuo assalto sia dal mare che dalla terra. Questa zona è considerata uno dei patrimoni di biodiversità più preziosi della regione, essendo classificata come Riserva Naturale dello Stato, zona Ramsar, Rete Natura 2000 e Parco del Delta del Po. Tuttavia, nonostante le leggi e le direttive europee che dovrebbero garantirne la protezione, negli ultimi anni si è assistito a un progressivo deterioramento causato dall’intervento umano.
Dal lato del mare, fenomeni come la subsidenza, l’erosione e l’innalzamento del livello del mare stanno causando il collasso delle dune, che un tempo erano estese ed imponenti. Inoltre, la piattaforma Angela Angelina continua ad estrarre metano dai giacimenti sottostanti, senza alcun tipo di restrizione, causando un ulteriore danno all’ambiente circostante. Questo ha portato a un tasso di subsidenza fino a -2 cm all’anno.
Dall’entroterra, invece, si sta verificando una preoccupante lottizzazione del territorio. A sud, il Lido di Classe è stato oggetto di una massiccia urbanizzazione, e recentemente è stata annunciata la costruzione di un’altra lottizzazione a nord, a Lido di Dante, che raddoppierà la dimensione della località. Queste operazioni immobiliari sembrano essere una speculazione a discapito dei cittadini. Nonostante le autorizzazioni, si sta assistendo a un progressivo sprofondamento del territorio e ad un aumento del rischio di mareggiate ed alluvioni. Inoltre, non ci sono spiagge adeguate per accogliere i nuovi residenti o turisti. Alcune frange della popolazione si oppongono pubblicamente alla tutela naturale di alcune porzioni di spiaggia, ma la realtà è che le spiagge libere sono già sovraffollate e ogni anno si verificano proteste contro la lottizzazione.
Si potrebbe pensare che la speranza di chi vende e di chi acquista sia che la pineta e le dune vengano distrutte dall’erosione marina, in modo da eliminare gli ostacoli naturali e ridurre le poche spiagge rimaste. Inoltre, sembra che un’ampia zona tra la Riserva e la Pineta di Classe, chiamata “dell’Immobiliare”, sia stata venduta all’asta giudiziaria ad un’immobiliare per una cifra irrisoria. Questo solleva molte domande sulle intenzioni dietro questa vendita.
Negli anni ’70, grazie all’impegno del WWF e di persone come Giorgio Lazzari e il pretore Vincenzo Andreucci, si riuscì a sventare un progetto di speculazione immobiliare che avrebbe distrutto la foce del Bevano e avrebbe realizzato nuove costruzioni su pinete e zone umide. Questa battaglia ha permesso di preservare un prezioso paradiso naturale. Tuttavia, l’avidità dell’uomo e delle amministrazioni sembra non conoscere limiti. L’associazione Italia Nostra ha presentato richieste di accesso agli atti presso la Regione e il Comune per fare luce sulla presunta vendita dell’Ortazzo e per ottenere informazioni sulla lottizzazione a Lido di Dante. Si spera che queste richieste possano portare a una maggiore trasparenza e a una migliore tutela dell’ambiente.
In conclusione, è evidente che il territorio dell’Alto Adriatico, con la sua ricchezza di biodiversità, è minacciato da un assalto continuo da parte dell’uomo. È necessario adottare misure urgenti per proteggere e preservare questa zona, altrimenti rischiamo di perdere un patrimonio inestimabile.