La tartaruga marina “Blu” torna in libertà dopo il recupero e la riabilitazione
Il ritrovamento e il recupero di “Blu”
Un ritrovamento insolito
La storia di “Blu”, una giovane tartaruga Caretta caretta, ha avuto un lieto epilogo. La piccola creatura marina fu scoperta il 18 gennaio, dopo una tempesta in mare, sulla spiaggia di San Vincenzo Paradù da Serenella e Fiorella Dal Magro, che stavano raccogliendo detriti di plastica accumulati sulla riva.
L’Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, ha sottolineato l’insolito della scoperta, dato che l’animale era molto piccolo, probabilmente nato nell’estate del 2022. Al momento del ritrovamento, la tartaruga pesava solo 90 grammi e il suo guscio misurava 7 cm di lunghezza e 6 cm di larghezza.
Il percorso di riabilitazione
“Blu” mostrava segni di ipotermia al momento del ritrovamento, quindi fu posta in un’incubatrice per una notte a temperatura e umidità costanti. Il giorno successivo, la tartaruga ha iniziato a mostrare segni di vita e a mangiare un po’ di gambero. Tuttavia, una volta inserita in una vasca, sono emerse alcune difficoltà di galleggiamento dovute a un’infezione intestinale e a complicazioni respiratorie causate dagli effetti della tempesta. Il recupero di animali così giovani è sempre una grande sfida, poiché sono estremamente fragili e delicati.
La riabilitazione e il rilascio di “Blu”
La guarigione di “Blu”
Durante i mesi di permanenza al Centro di Recupero e Riabilitazione per Tartarughe Marine dell’Acquario di Livorno, “Blu” si è gradualmente ripresa. Grazie alle cure attente del personale dell’acquario, ha raggiunto un peso di 1,6 kg e una dimensione del guscio di 21 cm di lunghezza e 20 cm di larghezza, con una lunghezza totale di 30 cm. Gli esami diagnostici e le valutazioni cliniche hanno confermato il buono stato di salute dell’animale, rendendolo pronto per tornare in mare.
Il rilascio di “Blu” in mare
“Blu” è stata dotata di un microchip per poterla identificare individualmente prima di essere rilasciata in mare. Questa operazione di recupero e rilascio è stata condotta nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB) della Regione Toscana, coordinato dall’ARPAT. L’OTB si occupa sia del recupero degli esemplari spiaggiati che del monitoraggio dei nidi di tartaruga marina Caretta caretta. Dal 2013 al 2022, sono stati registrati 28 nidi in Toscana, con un totale di 2430 uova deposte e 1091 piccoli nati. “Blu” potrebbe essere uno degli esemplari nati in uno dei 4 nidi nell’estate 2022 nella parte più settentrionale della costa toscana, nei comuni di Massa e Pietrasanta.