Condizioni climatiche estreme e incendi devastanti: il Canada sotto assedio
Un recente studio ha rivelato che le condizioni climatiche estreme, note come “fire weather”, che hanno alimentato gli incendi devastanti scoppiati tra maggio e giugno sulla costa orientale del Canada, sono diventate sempre più comuni a causa dell’aumento delle temperature e della diminuzione delle precipitazioni.
Il Canada e la crescente minaccia degli incendi
Il Canada è uno dei paesi che negli ultimi anni ha dovuto affrontare gli incendi più violenti e distruttivi. In pochi mesi, oltre 13 milioni di ettari di terreno sono stati distrutti dalle fiamme. Tuttavia, secondo un recente studio condotto da World Weather Attribution, gli eventi tra maggio e giugno 2023 non sono un’eccezione, ma piuttosto un presagio di ciò che potrebbe accadere in futuro a causa dei cambiamenti climatici, che stanno intensificando le condizioni meteorologiche estreme. In particolare, nel Quebec, nell’ovest del Canada, il “fire weather” – un clima caratterizzato da temperature elevate, bassa umidità e venti forti – ha già più che raddoppiato il numero di incendi gravi.
Un’estate di fuoco senza precedenti
Non si vedeva un inizio d’estate così caldo in Canada dal 1940. In poco più di due mesi, gli incendi hanno causato 17 morti e hanno costretto all’evacuazione di 150.000 persone. Le immagini dei cieli del Nord America riempiti di dense nubi di fumo, che hanno raggiunto persino l’Europa dopo aver sorvolato New York, sono state un costante promemoria della gravità della situazione. Le principali città canadesi, Ottawa e Toronto, sono state paralizzate: scuole chiuse e eventi pubblici annullati.
Il ruolo dei cambiamenti climatici
Secondo lo studio pubblicato su World Weather Attribution, “la probabilità e l’intensità degli incendi estremi sono destinate ad aumentare ulteriormente in un mondo più caldo di 2°C”. I cambiamenti nel “fire weather” sono associati a un aumento della temperatura e a una diminuzione dell’umidità, entrambi causati dal riscaldamento globale. Questo effetto è stato ulteriormente aggravato nel 2023 da precipitazioni insolitamente basse.
Un futuro di fuoco
Nel contesto attuale, la probabilità di stagioni degli incendi particolarmente severe è aumentata di sette volte rispetto al passato. Già nel 2022, l’ONU aveva avvertito che entro la fine del secolo ci sarebbe stato un aumento del 50% degli incendi devastanti a causa della crisi climatica.
Il Mediterraneo non è immune
Anche i paesi del Mediterraneo non sono stati risparmiati dalle fiamme estive: da Rodi a Corfù, dalla Sicilia alla Sardegna, migliaia di ettari di vegetazione sono stati distrutti, con conseguenze economiche che si faranno sentire per molto tempo.