Il governo italiano ha incluso nel suo “Dl omnibus” una misura per affrontare l’emergenza dei “granchi blu” che sta mettendo a rischio le attività dei pescatori. Questa specie aliena è stata avvistata in Italia da oltre 10 anni, ma quest’anno la situazione è diventata ingestibile. Coldiretti ha chiesto lo stato di emergenza e ha richiesto indennizzi per la categoria della pesca e acquacoltura a causa dei danni ingenti causati dalla presenza di granchio blu.
Il governo ha stanziato 2,9 milioni di euro per i consorzi e le imprese che si occuperanno della cattura del granchio blu. Secondo la bozza del nuovo decreto, questi fondi saranno utilizzati per le operazioni di cattura e smaltimento degli esemplari provenienti dalle coste americane. Il granchio blu rappresenta una minaccia non solo per l’industria ittica italiana, ma anche per numerosi Paesi dell’Unione Europea.
Il ministro Francesco Lollobrigida ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema in modo strategico, considerando non solo le attuali situazioni, ma anche quelle future. Il ministro ha spiegato che è necessario definire le aree di intervento e le misure più appropriate da adottare per contrastare la diffusione del granchio blu.
Le specie alloctone, ovvero quelle che non vivono naturalmente in un determinato luogo, rappresentano una minaccia per la biodiversità. Secondo l’ISPRA, il granchio blu minaccia l’esistenza di molte specie e ecosistemi nativi, con un impatto sociale ed economico stimato in diverse decine di miliardi di euro ogni anno nell’Unione Europea. Nel Polesine, una delle zone più produttive del settore ittico nel nord Italia, sono state riscontrate numerose imprese familiari a rischio chiusura, con la conseguente scomparsa di vere eccellenze alimentari.
In conclusione, il governo italiano ha preso provvedimenti per affrontare l’emergenza dei granchi blu che sta mettendo a rischio le attività dei pescatori. I fondi stanziati saranno utilizzati per la cattura e lo smaltimento degli esemplari provenienti dalle coste americane. È importante affrontare questo problema in modo strategico, considerando anche le future implicazioni. Le specie alloctone rappresentano una minaccia per la biodiversità e l’economia. Nel Polesine, molti imprenditori ittici rischiano la chiusura delle loro attività, con conseguenze negative per l’intera regione.