Il Consiglio di Stato conferma le decisioni del TAR del Lazio e accoglie i ricorsi presentati dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) contro le rilevazioni del caro materiali contenute nei decreti ministeriali del novembre 2021 e maggio 2018 e 2019. Questa decisione mette fine alla controversia sollevata dall’associazione e precedentemente accolta dal TAR del Lazio.
La questione principale riguarda la valutazione della variazione dei prezzi dei materiali da costruzione, ritenuta errata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). Secondo le rilevazioni dell’ANCE, il decreto ministeriale del novembre 2021 ha sottostimato del 20% i rincari subiti dai materiali nel primo trimestre del 2021. Di conseguenza, le compensazioni proposte alle aziende che si occupano di opere pubbliche non sarebbero state sufficienti a coprire i costi effettivi a causa del caro materiali.
I costruttori attribuiscono la colpa a un metodo di rilevazione dei prezzi considerato disomogeneo, nonostante sia calcolato incrociando diverse fonti come Unioncamere, Istat e Provveditorati. Molti dei dati raccolti presentavano lacune o addirittura errori sostanziali, come nel caso delle rilevazioni dell’Emilia Romagna che sono rimaste immutate nonostante l’aumento dei prezzi dei materiali e dell’inflazione.
Il Consiglio di Stato riconosce la validità del criterio scelto dal MIT, ma sottolinea la necessità che questo criterio sia “integralmente rispettato” e che vi sia una “concordanza dei dati tra le diverse fonti”. Nel caso in questione, ci sono state alcune lacune nelle rilevazioni che avrebbero potuto essere colmate utilizzando altre fonti alternative.
In conclusione, il Ministero potrà continuare a utilizzare la stessa metodologia, ma dovrà verificare attentamente i rincari segnalati dall’ANCE riguardanti 15 dei 56 materiali presi in considerazione.
Introduzione:
Il Consiglio di Stato ha confermato le decisioni del TAR del Lazio riguardo ai ricorsi presentati dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) contro le rilevazioni del caro materiali contenute nei decreti ministeriali. Questa decisione mette fine alla controversia sollevata dall’associazione e precedentemente accolta dal TAR del Lazio.
Sezione H2: Contestazioni sulle rilevazioni del caro materiali
Secondo l’ANCE, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha valutato in modo errato la variazione dei prezzi dei materiali da costruzione. Le rilevazioni dell’associazione indicano che il decreto ministeriale ha sottostimato del 20% i rincari subiti dai materiali nel primo trimestre del 2021. Di conseguenza, le compensazioni proposte alle aziende che si occupano di opere pubbliche non sarebbero state sufficienti a coprire i costi effettivi a causa del caro materiali.
Sezione H3: Critiche al metodo di rilevazione dei prezzi
I costruttori attribuiscono la colpa al metodo di rilevazione dei prezzi utilizzato dal MIT. Nonostante il calcolo incrociato di diverse fonti come Unioncamere, Istat e Provveditorati, il metodo è considerato disomogeneo. Molti dei dati raccolti presentavano lacune o errori sostanziali, come nel caso delle rilevazioni dell’Emilia Romagna che sono rimaste immutate nonostante l’aumento dei prezzi dei materiali e dell’inflazione.
Sezione H3: La decisione del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato riconosce la validità del criterio scelto dal MIT per le rilevazioni dei prezzi dei materiali da costruzione. Tuttavia, sottolinea la necessità che questo criterio sia “integralmente rispettato” e che vi sia una “concordanza dei dati tra le diverse fonti”. Nel caso in questione, ci sono state alcune lacune nelle rilevazioni che avrebbero potuto essere colmate utilizzando altre fonti alternative.
Sezione H3: Implicazioni per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Nonostante la decisione favorevole del Consiglio di Stato, il Ministero dovrà verificare attentamente i rincari segnalati dall’ANCE riguardanti 15 dei 56 materiali presi in considerazione. Questo implica che il MIT dovrà fare ulteriori controlli e adattamenti per garantire una valutazione accurata dei prezzi dei materiali da costruzione.
In conclusione, il Consiglio di Stato ha confermato le decisioni del TAR del Lazio riguardo ai ricorsi presentati dall’ANCE contro le rilevazioni del caro materiali. Nonostante la validità del criterio utilizzato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono emerse lacune nelle rilevazioni che richiedono ulteriori verifiche da parte del MIT. Questa decisione ha implicazioni significative per il settore dei costruttori edili e per il modo in cui vengono valutati i prezzi dei materiali da costruzione.