Luglio 2023: L’ondata di caldo eccezionale in Italia
Luglio 2023 si sta rivelando uno dei mesi più caldi di sempre a livello globale. Secondo un’analisi condotta dal consorzio LaMMA, la temperatura media dell’aria alla superficie è rimasta costantemente sopra il record precedente di 16,92°C, raggiunto nel 2022. Inoltre, l’80% dell’umanità ha vissuto picchi di caldo resi più intensi dal cambiamento climatico. Sebbene in Italia non si sia infranto il record, l’ondata di calore che ha coinvolto il Belpaese per circa due settimane è stata eccezionale.
L’ondata di caldo di luglio 2023 è stata definita “tra le più estreme” degli ultimi 25 anni. La sua intensità è uno dei motivi principali che la rende eccezionale. Numerosi record di temperatura sono stati superati, soprattutto al Sud e in particolare in Sardegna. Jerzu (Nuoro) ha registrato 48,2°C, Olbia 47,4°C, Palermo Osservatorio e Capo San Lorenzo (Sud Sardegna) 47°C. Altri record sono stati raggiunti a Decimomannu (46,8°C), Capo Bellavista (45°C), Cagliari (44,6°C), Pisticci (Matera) (45°C), Ustica (43°C), Lamezia Terme (Calabria) (42,7°C), Roma Vaticano (42,9°C) e Roma Urbe (41,5°C).
Ciò che rende eccezionale l’ondata di caldo di luglio 2023 è che molti dei record segnalati hanno battuto il precedente anche di 2-3°C. Di solito, i nuovi primati di temperatura tendono a battere di pochi decimi di grado i precedenti. Pertanto, un divario più ampio con il vecchio record indica un’eccezionale intensità dell’ondata di calore.
Nonostante ciò, ci sono ancora persone che sostengono che il caldo di luglio 2023 sia stato normale. Tuttavia, l’analisi del consorzio LaMMA sottolinea che le ondate di calore degli ultimi 25 anni, influenzate dal cambiamento climatico, non reggono il confronto con quella di luglio 2023. Se torniamo indietro agli anni ’60 e ’80 e analizziamo gli episodi di caldo di luglio 1962, giugno 1982 e luglio 1983, vediamo che molti dei record di temperatura di quegli anni sono stati battuti nell’ultimo trentennio. Tuttavia, resistono ancora alcuni record, come quello di Firenze con +42,6°C (26 luglio 1983) e quelli di Catania (Fontanarossa +46°C e Sigonella +46,7°C).
Il cambiamento climatico non influisce solo sull’intensità del caldo estremo, ma anche sulla sua durata. Uno studio del 2020 ha calcolato che nel Mediterraneo, un’area climatica critica, dal 1950 al 1980 si sono aggiunti 2 giorni di caldo estremo ogni decennio, mentre dal 1980 al 2017 i giorni in più sono diventati 6,7 ogni 10 anni. Anche l’analisi del consorzio LaMMA si concentra su questo aspetto. Confrontando i dati relativi a Roma Ciampino (1983), Catania Sigonella (1962-1982-1982) e Decimomannu (1982-1983) con quelli del 2023, si nota che la durata di questa ondata di calore è stata circa il doppio di quelle passate. Inoltre, i giorni con temperature sopra i 40°C sono stati il doppio a Catania e quasi il triplo in Sardegna, indicando un’eccezionale intensità.
Un altro indicatore importante per valutare l’intensità dell’ondata di caldo di luglio 2023 in Italia è il dato delle temperature minime. Oltre ai picchi diurni, lo stress termico e la sensazione di disagio sono maggiori quando le temperature durante la notte non scendono. A Catania, Decimomannu e Roma, le medie notturne sono state rispettivamente di 24, 22,8 e 23,6 gradi, superando tutti i precedenti.
L’ondata di caldo eccezionale di luglio 2023 in Italia conferma ancora una volta l’impatto del cambiamento climatico sul clima. È fondamentale adottare misure per mitigare gli effetti del riscaldamento globale e proteggere l’ambiente per le generazioni future.