Lo Zafferano: Un Viaggio alla Scoperta della Spezia più Preziosa del Mondo
Lo zafferano, protagonista indiscusso del celebre risotto alla milanese, è una spezia ricavata dagli stigmi del fiore del Crocus sativus. Ma quante persone conoscono realmente la pianta da cui proviene? Scopriamo insieme le caratteristiche di questa pianta affascinante e preziosa.
Il Fiore dello Zafferano: Un Arcobaleno di Colori
La Struttura del Fiore
Il fiore dello zafferano si distingue per i suoi tre colori principali: viola, giallo e rosso. I sei petali viola proteggono gli organi sessuali della pianta, gli stimmi e il polline, dagli agenti atmosferici. Il polline, di un giallo brillante, ha il compito di attirare api e bombi, mentre l’ovario femminile ospita gli stimmi, i tre filamenti rossi che si possono facilmente notare alla base del fiore.
Origini e Caratteristiche della Pianta
Il nome botanico della pianta di zafferano è Crocus Sativus, appartenente alla famiglia delle Iridacee. Il termine “zafferano” deriva dall’arabo “zafaran”, che significa “croco”, e ha raggiunto la lingua italiana attraverso il latino medievale “safaranum”. Questa spezia è la più costosa al mondo, con un prezzo che può variare dai 15.000 ai 30.000€ al chilo, a seconda della provenienza e della qualità.
La Coltivazione dello Zafferano: Un’Arte Antica
La Pianta dello Zafferano e il suo Habitat
Lo zafferano è tradizionalmente coltivato nei Paesi dell’Asia Minore, nell’area mediterranea e sulle coste dell’Africa settentrionale. La pianta nasce da un bulbo e non dai semi, in quanto è un fiore sterile che non produce semi. Fiorisce una volta all’anno, tra ottobre e novembre, e la fioritura dura poche settimane. Anche i petali del fiore sono commestibili, ma non sono tanto ricercati quanto gli stimmi, in quanto hanno un sapore piuttosto neutro.
La Coltivazione Domestica dello Zafferano
Coltivare lo zafferano non è un’impresa semplice, ma con un po’ di pazienza e cura, è possibile ottenere un piccolo raccolto per uso domestico. Per iniziare, è necessario acquistare quattro o cinque bulbi e piantarli nel terreno. Per un raccolto sufficiente, serviranno almeno 200/300 bulbi. Il terreno deve essere privo di sassi e ben drenato, per evitare che le radici marciscano. Lo zafferano ha bisogno di un clima caldo e secco, con temperature comprese tra i 15 e i 25 gradi Celsius, ma può resistere a temperature estreme, tra i -15°C e i 40°C.
La Cura dello Zafferano e la Raccolta dei Fiori
La Manutenzione della Pianta
Lo zafferano necessita di irrigazione prima della fioritura e nei periodi di siccità, da marzo a giugno. Durante l’estate, invece, non va innaffiato. Tra le malattie che possono colpire la pianta, ci sono il fusarium, una malattia funginea che fa marcire il bulbo, la Muffa grigia, un altro tipo di fungo che può attaccare fiori e bulbi, e una maculatura fogliare causata da funghi. Inoltre, la pianta può essere attaccata da acari, nematodi o insetti succhiatori.
La Raccolta e la Conservazione dello Zafferano
La raccolta dello zafferano richiede particolare attenzione. Gli stigmi rossi, la parte più pregiata dello zafferano, si trovano all’interno dei fiori viola e devono essere raccolti con cura per non danneggiarli. Una volta raccolti, gli stigmi devono essere essiccati immediatamente per evitare che si deteriorino. Infine, una volta essiccati, gli stigmi possono essere conservati in un contenitore ermetico, al riparo dalla luce e dall’umidità, per mantenere il loro aroma e sapore intensi.
Scritto da Gaia Cortese il 17 giugno 2020, modificato da Francesco Castagna il 28 agosto 2023