Il decreto firmato dal presidente Fugatti per l’abbattimento di due lupi nella zona della Malga Boldera, in Trentino, ha scatenato una forte reazione da parte degli animalisti. Nonostante i ricorsi presentati dalle principali associazioni di tutela animale italiane, l’ordine di abbattimento è stato confermato e i due lupi rischiano di essere uccisi.
Il provvedimento è stato emesso dopo che i due lupi sono stati ritenuti responsabili di danni significativi nell’area in questione. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato il decreto provinciale n. 41 il 24 luglio scorso, chiedendo la rimozione dei due animali selvatici.
La decisione di abbattere i lupi ha ottenuto il parere positivo dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che ha valutato tre condizioni fondamentali: i danni gravi causati dalla specie in questione, lo stato di conservazione favorevole e la necessità di proteggere le mandrie e le greggi.
Le principali organizzazioni di tutela animale del Paese, tra cui ENPA, OIPA, LAV e WWF, hanno reagito immediatamente presentando un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Trento, chiedendo l’annullamento della misura. Tuttavia, la richiesta di sospensione delle associazioni è stata respinta.
Il Tar di Trento ha successivamente richiesto una relazione dettagliata sul sistema di prevenzione adottato nella Malga Boldera dalla Provincia. L’ISPRA ha infatti ritenuto accettabile l’abbattimento dei due lupi a condizione che l’amministrazione provinciale attivi un programma di azioni per incentivare l’adozione di misure di prevenzione da parte delle altre aziende presenti nell’area e produca una valutazione dei possibili miglioramenti della prevenzione entro tre mesi.
L’etologa Ivana Sandri ha effettuato controlli nell’area in cui si è verificata la predazione da parte dei lupi e ha evidenziato che alcuni punti della Malga Boldera non erano adeguatamente protetti. Alcune zone risultavano addirittura prive di recinzione. Tuttavia, la colpa è stata attribuita al lupo, che ha attaccato il bestiame, e non agli strumenti di protezione chiaramente inadeguati.
Le associazioni ENPA, Leidaa e OIPA hanno commentato con rabbia, affermando che qualcuno cercava solo un pretesto per armare i fucili.
Il Tar di Trento ha fissato l’udienza collegiale di sospensiva per il 14 settembre 2023. Fino ad allora, le associazioni animaliste sperano di poter presentare una nuova diffida. Come nel caso degli orsi JJ4 e MJ5, anche la sorte dei due lupi è incerta.
In conclusione, il decreto di abbattimento dei due lupi nella zona della Malga Boldera ha suscitato una forte reazione da parte degli animalisti. Nonostante i ricorsi presentati, l’ordine di abbattimento è stato confermato e i due lupi rischiano di essere uccisi. Le associazioni animaliste sperano di poter presentare una nuova diffida prima dell’udienza collegiale di sospensiva fissata per settembre 2023.