La trasformazione ecologica urbana: come un piccolo spazio verde a Melbourne ha moltiplicato per sette la biodiversità degli insetti
Un esperimento di ecologia urbana
Il progetto di ricerca
Un team di scienziati australiani, guidato da Luis Mata dell’Università di Melbourne, ha condotto un esperimento di ecologia urbana che ha portato a risultati sorprendenti. Il loro studio, intitolato ”Large positive ecological changes of small urban greening actions”, pubblicato su Ecological Solutions and Evidence, ha dimostrato come un piccolo spazio verde urbano può essere trasformato in un habitat ricco di biodiversità.
A partire dal 2016, gli scienziati hanno iniziato a lavorare su un’area urbana di Melbourne che inizialmente consisteva solo in un prato con due alberi. Attraverso l’uso di fertilizzanti, pacciamatura organica, nuovo terriccio e decompattazione del suolo, sono riusciti a creare un ambiente ideale per 12 specie di piante autoctone.
La scoperta della biodiversità
Nel corso dei tre anni successivi, il team ha condotto 14 indagini sugli insetti, utilizzando reti entomologiche per raccogliere campioni di formiche, api, vespe e altri insetti. Alla fine, hanno identificato 94 specie di insetti, 91 delle quali erano autoctone del Victoria.
“Gli insetti autoctoni che abbiamo documentato erano molto vari”, spiega Mata. “C’erano detritivori che riciclano i nutrienti, erbivori che forniscono cibo a rettili e uccelli, e predatori e parassitoidi che controllano i parassiti”.
Il potenziale del verde urbano
Benefici per l’ecosistema urbano
Nel corso dello studio, le 12 specie di piante hanno iniziato a sostenere un numero sempre maggiore di insetti. Nonostante la perdita di tre specie di piante nel corso degli anni, le nove specie rimaste supportavano circa 7,3 volte più insetti rispetto alle due specie originali presenti sul terreno.
Questo dimostra che l’introduzione della natura nelle aree urbane può portare numerosi benefici, dal miglioramento del benessere umano alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Pertanto, misurare i risultati di progetti di verde urbano come questo è di grande interesse per vari stakeholder, tra cui ecologisti e urbanisti.
Un modello replicabile
Il metodo utilizzato dal team di ricerca australiano è estremamente flessibile e può essere adattato per l’uso in diverse stagioni, in più siti e per periodi più lunghi. Di conseguenza, scienziati e urbanisti di tutto il mondo possono replicare i benefici di questo studio sul verde urbano.
“Mi piacerebbe vedere molti più spazi verdi urbani trasformarsi in habitat per specie autoctone”, conclude Mata. “Speriamo che il nostro studio serva da catalizzatore per un nuovo modo di dimostrare come il verde urbano possa influenzare cambiamenti ecologici positivi”.