Un nuovo approccio alimentare potrebbe migliorare i sintomi dell’Alzheimer
La malattia di Alzheimer è una condizione che affligge un numero crescente di individui a livello globale. Recentemente, un team di scienziati statunitensi ha rivelato che un regime alimentare con restrizioni temporali potrebbe contribuire a mitigare i sintomi caratteristici di questa patologia.
Il ruolo del ritmo circadiano nell’Alzheimer
Una delle peculiarità dell’Alzheimer è la rottura del ritmo circadiano, l’orologio biologico interno che governa gran parte dei nostri processi fisiologici. Si stima che circa l’80% degli individui affetti da Alzheimer manifesti problemi di sonno e un declino delle funzioni cognitive durante le ore notturne. Nonostante ciò, non esistono terapie per l’Alzheimer che prendano di mira questa specifica componente della malattia.
Un nuovo studio sulla correzione delle interruzioni circadiane
Una recente ricerca condotta dalla School of Medicine dell’Università della California a San Diego ha evidenziato che è fattibile correggere le interruzioni circadiane riscontrate nell’Alzheimer attraverso un regime alimentare con restrizioni temporali. Questo tipo di dieta, una forma di digiuno intermittente, si basa sulla limitazione dell’arco temporale in cui si consumano i pasti, senza però ridurre la quantità di cibo ingerito.
Il digiuno intermittente e i suoi effetti sull’Alzheimer
Lo studio e i suoi risultati
Nel corso dello studio, pubblicato il 21 agosto 2023 su Cell Metabolism, i partecipanti che seguivano un programma di digiuno intermittente hanno mostrato un miglioramento della memoria e una riduzione dell’accumulo di proteine amiloidi nel cervello. Per lungo tempo, si è ipotizzato che i disturbi circadiani riscontrati nelle persone con Alzheimer fossero una conseguenza della neurodegenerazione. Tuttavia, le recenti scoperte suggeriscono che potrebbe essere l’opposto: il disturbo circadiano potrebbe essere uno dei principali fattori scatenanti della malattia di Alzheimer.
Il potenziale del digiuno intermittente
Stimolare l’orologio circadiano è un approccio in crescita per migliorare gli esiti sulla salute. Un metodo per raggiungere questo obiettivo è regolare il ciclo quotidiano di alimentazione e digiuno. Nel corso della ricerca, i partecipanti hanno seguito un regime di digiuno intermittente, che prevedeva l’assunzione di cibo solo in un intervallo di sei ore al giorno. I risultati hanno evidenziato un miglioramento della memoria, una riduzione dell’iperattività notturna, un sonno più regolare e meno interruzioni durante il riposo notturno. Inoltre, è stato riscontrato che il regime alimentare contribuiva a diminuire la quantità di proteina amiloide accumulata nel cervello, uno dei segni distintivi dell’Alzheimer.
Questo metodo potrebbe rappresentare un modo semplice per migliorare significativamente la vita delle persone affette da Alzheimer e di coloro che se ne prendono cura.