Il potenziale delle alghe marine nella cattura del carbonio e nell’agricoltura
Un innovativo progetto di ricerca sta esplorando l’uso delle alghe marine come strumento per la cattura del carbonio e la produzione di biocarbone per l’agricoltura. Questo approccio potrebbe non solo contribuire a migliorare la qualità del suolo agricolo, ma anche a combattere il cambiamento climatico.
Le alghe marine: un potente strumento per la cattura del carbonio
Le alghe marine sono note per la loro straordinaria capacità di assorbire la CO2. Sulla base di questa proprietà, un team di ricercatori del SINTEF, uno dei più grandi istituti di ricerca indipendenti in Europa, ha avviato un ambizioso progetto di ricerca sulla costa norvegese di Trøndelag.
Il progetto Seaweed Carbon Solutions (JIP)
Il progetto, denominato Seaweed Carbon Solutions (JIP), mira a produrre alghe in mare aperto per catturare il carbonio dalla biosfera e immagazzinarlo in modo permanente sulla terraferma o in mare. Le alghe vengono inizialmente coltivate in laboratorio, per poi essere trasferite in un impianto offshore.
La coltivazione delle alghe in mare aperto
L’impianto offshore consente alle alghe di crescere su corde sospese su grandi galleggianti e ancorate sul fondale marino. Le condizioni ideali per la crescita delle alghe si verificano in mare aperto, dove la temperatura è più stabile e la salinità è costante. La crescita delle alghe rallenta in inverno, a causa della minore luce solare, ma accelera con l’arrivo della primavera. Durante questo periodo, le alghe assorbono CO2 e in estate sono pronte per essere raccolte.
Da alghe a biocarbone: un processo innovativo
Una volta raccolte, le alghe vengono essiccate. Successivamente, attraverso un processo chiamato pirolisi, che consiste nel riscaldamento a circa 600 gradi in un’atmosfera priva di ossigeno, le alghe vengono trasformate in biocarbone per l’agricoltura.
Il ruolo del biocarbone nell’agricoltura
Questo processo modifica la struttura molecolare delle alghe e stabilizza il carbonio. Il biocarbone risultante è resistente alla degradazione da parte di funghi e microrganismi. L’aggiunta di biocarbone al suolo aumenta la sua porosità e la sua capacità di trattenere l’acqua. Quando il biocarbone viene combinato con un fertilizzante derivato dalle alghe, si crea una miscela che fornisce al suolo nutrienti essenziali, creando le condizioni ideali per lo sviluppo dei microrganismi che promuovono la crescita delle piante.
Il potenziale delle alghe marine nella cattura del carbonio
La cattura del carbonio utilizzando alghe marine è più efficiente rispetto all’uso di piante terrestri e l’area disponibile per la coltivazione di alghe è potenzialmente molto vasta. Secondo le stime dei ricercatori, l’impianto dovrebbe produrre circa 600 tonnellate di alghe all’anno, da cui si otterranno circa 25 tonnellate di biocarbone per l’agricoltura. Il SINTEF ha calcolato che un impianto di un chilometro quadrato produrrà 20.000 tonnellate di alghe all’anno, equivalenti alla cattura di 3.000 tonnellate di CO2.