La ricerca di materiali sostenibili per sostituire le terre rare e i materiali critici sta diventando sempre più importante nel contesto della transizione ecologica. L’Università Ca’ Foscari di Venezia sta svolgendo un ruolo chiave in questo settore, con il professor Stefano Bonetti che ha recentemente partecipato a un’audizione presso la Commissione esteri della Camera dei deputati per discutere delle criticità e delle possibili soluzioni legate a questi materiali.
Le terre rare, come il lantanio, il cerio, il praseodimio e il neodimio, sono metalli essenziali per l’economia attuale e futura. Sono utilizzati in una vasta gamma di dispositivi elettronici, come batterie ricaricabili, motori elettrici e schermi TV. Inoltre, sono fondamentali per lo sviluppo di tecnologie avanzate nei settori aerospaziale, medico, della difesa e delle energie rinnovabili. Attualmente, il controllo sull’export di questi materiali è nelle mani della Cina, il che ha sollevato preoccupazioni riguardo al monopolio cinese e alla sostenibilità dell’estrazione e della lavorazione delle terre rare.
L’Unione europea sta cercando di affrontare questa situazione attraverso la discussione di norme e strategie per superare il monopolio cinese e regolamentare il processo di estrazione e lavorazione dei materiali critici. Anche in Italia, il ministero delle Imprese e del Made in Italy e quello dell’Ambiente sono coinvolti in queste discussioni.
Stefano Bonetti, insieme ad altri esperti di Ca’ Foscari e della Fondazione Rara ETS, sta lavorando per trovare soluzioni sostenibili e pulite per sostituire completamente le terre rare e i materiali critici. Attualmente, stanno sviluppando un algoritmo che permetta di combinare materiali abbondanti e sostenibili per creare materiali compositi con proprietà simili a quelle delle terre rare. Questo approccio innovativo potrebbe consentire lo sviluppo di tecnologie necessarie alla transizione ecologica, riducendo l’impatto ambientale e risolvendo i problemi legati ai diritti umani e alla concentrazione di potere.
Tuttavia, Bonetti ha sottolineato che trovare queste combinazioni di materiali non è un compito facile. Ci sono un numero incredibile di combinazioni possibili, paragonabile al numero di atomi nell’universo. Per affrontare questa sfida, il gruppo di ricerca ha sviluppato un algoritmo che ottimizza la ricerca di materiali in modo efficiente. L’obiettivo successivo è creare un database di materiali mirati a sostituire le terre rare.
Le ricadute di un’impresa di questo tipo sarebbero significative per l’Italia. Il paese potrebbe diventare un leader nella produzione di materiali sostenibili per le nuove tecnologie, con un forte impatto economico, strategico e geopolitico. Inoltre, l’Italia potrebbe assumere un ruolo di leadership nelle politiche europee per i materiali sostenibili.
La Fondazione Rara ha presentato alcune raccomandazioni durante l’audizione alla Camera. Tra queste, c’è la richiesta di un impegno politico internazionale per promuovere la ricerca di materiali sostenibili, lo stanziamento di fondi europei per la sostituzione dei materiali critici e l’utilizzo dei fondi del PNRR per la ricerca sui materiali sostenibili.
In conclusione, la ricerca di materiali sostenibili per sostituire le terre rare e i materiali critici è un tema di grande importanza per la transizione ecologica. Grazie all’approccio innovativo proposto dalla Fondazione Rara ETS e all’utilizzo di algoritmi avanzati, è possibile trovare soluzioni pulite e sostenibili per lo sviluppo delle nuove tecnologie. L’Italia potrebbe assumere un ruolo di leadership in questo settore, con importanti ricadute economiche, strategiche e geopolitiche. È fondamentale che la politica internazionale e i fondi europei sostengano questa ricerca per garantire un futuro sostenibile.