Temperature estreme, camion sovraffollati e maiali senza acqua: la triste realtà del trasporto degli animali da macello in Italia
Le temperature estive in Italia hanno raggiunto livelli record, superando i 35°C per giorni consecutivi. Durante questo periodo, l’organizzazione Essere Animali ha deciso di seguire alcuni camion utilizzati per il trasporto dei suini dagli allevamenti fino ai macelli. Ciò che hanno scoperto è stato sconvolgente: i maiali venivano stipati in rimorchi sovraffollati e caldissimi, senza alcuna possibilità di bere o ripararsi dal caldo torrido. Questa situazione evidenzia la necessità di leggi migliori per proteggere gli animali durante il trasporto.
Essere Animali è una delle organizzazioni più importanti a livello europeo per la difesa degli animali. Per comprendere meglio le condizioni in cui i maiali venivano trasportati dagli allevamenti della Pianura Padana ai macelli, hanno deciso di percorrere l’autostrada A1 tra Milano e Bologna. Questa indagine è stata condotta all’inizio di luglio, durante i primi giorni di allerta rossa per le temperature elevate.
L’organizzazione ha spiegato che hanno avuto il presentimento che ci sarebbero stati numerosi trasporti di animali vivi durante i giorni più caldi dell’estate. Tuttavia, il Ministero della Salute non aveva ancora pubblicato la nota annuale che fornisce prescrizioni sui trasporti di animali con alte temperature. Questo ritardo ha fatto sorgere il dubbio che le istituzioni non avessero la volontà di frenare questo tipo di trasporti.
Per verificare di persona le condizioni in cui venivano trasportati i maiali, Essere Animali ha seguito i camion, misurando la temperatura interna e valutando lo stress degli animali. Le immagini raccolte sono state impressionanti: in almeno 5 veicoli la temperatura superava i 40°C, raggiungendo addirittura i 51°C in un caso. La maggior parte dei suini boccheggiava, cercando disperatamente aria fresca, con una frequenza respiratoria elevata a causa del caldo e della disidratazione progressiva. Inoltre, molti di questi viaggi venivano effettuati senza alcuna possibilità di abbeveramento per gli animali, poiché i beverini non sono obbligatori per legge.
Alcuni maiali erano addirittura sdraiati a terra, incapaci di sopportare temperature così elevate. Essere Animali ha raccontato di un caso particolarmente grave, in cui un camion partito da un allevamento in Piemonte e diretto a Faenza ha impiegato almeno 7 ore per arrivare al macello. Questo viaggio, effettuato in condizioni di estremo caldo e senza acqua a disposizione, rappresenta una crudeltà verso gli animali. L’organizzazione ha annunciato che presenterà una denuncia alle autorità competenti per questo caso specifico.
Esiste un regolamento, il N.1/2005, che stabilisce le norme per la difesa e la protezione degli animali durante il trasporto. Questo regolamento specifica che nessuno è autorizzato a intraprendere viaggi che causino lesioni o sofferenze inutili agli animali. Pertanto, i camion che trasportano gli animali non avrebbero dovuto partire in queste condizioni.
Tuttavia, le associazioni animaliste non sono soddisfatte di questo testo normativo, poiché non stabilisce parametri oggettivi per valutare quando un trasporto sta mettendo a rischio il benessere degli animali. Ciò crea una zona grigia che permette di evitare controlli o sanzioni da parte delle autorità competenti. Per questo motivo, Essere Animali e molte altre organizzazioni in tutta Europa hanno aderito alla campagna “No Animal Left Behind” per chiedere leggi migliori.
Un testo normativo adeguato dovrebbe stabilire delle soglie di temperatura interna dei veicoli al di sopra delle quali sarebbe vietato mettersi in viaggio, garantendo inoltre la presenza di acqua e uno spazio adeguato per gli animali.
Come cittadini, possiamo contribuire a migliorare la situazione riducendo il consumo di carne settimanale e seguendo le porzioni raccomandate dalla dieta mediterranea. Uno dei principali motivi per cui esistono sistemi intensivi che causano sofferenza agli animali e danni all’ambiente è l’aumento esponenziale e insalubre del consumo di carne e prodotti di origine animale. Un cambiamento verso uno stile di vita più sostenibile passa anche attraverso le nostre scelte di acquisto.