L’ultimo fratino dell’ex Colonia Bolognese di Rimini è morto a causa delle condizioni avverse causate da un evento organizzato presso il Rimini Beach Arena. Ancora una volta, siamo noi gli unici responsabili e la natura e le sue creature fragili ne pagano le conseguenze.
Il fratino è morto a causa delle difficoltà incontrate nel cercare un rifugio tra la folla di persone accorse per partecipare all’evento in spiaggia. Il megaconcerto organizzato lo scorso weekend è stato il colpevole della sua morte. Dopo una notte di rumori assordanti e persone che saltavano sulla sabbia, il fratino è scomparso.
Nonostante i volontari di associazioni come Salviamo il Fratino a Rimini e Riccione abbiano cercato il fratino per giorni, non è stato possibile trovarlo. Il suo habitat era stato ridotto al minimo per fare spazio all’evento e poi il pullo è scomparso. Le ultime tracce lasciate dal fratino sono un duro colpo emotivo. Scompaiono improvvisamente, lasciando un senso di impotenza e rabbia.
Secondo l’ornitologa Roberta Corsi, “dopo il megaconcerto di venerdì, il fratino si è nascosto e poi è morto a causa delle difficoltà”. Al suo posto, sono rimasti solo i resti del concerto. Già alla fine di giugno, i lavori sulla spiaggia avevano minacciato seriamente i due pulcini di fratino nati nelle vicinanze. Le ruspe erano a soli 20 metri da loro.
La morte dell’ultimo fratino dovrebbe farci riflettere e capire che i grandi eventi organizzati sulle spiagge sono dannosi per la natura e le sue specie. Le spiagge non dovrebbero essere luoghi in cui tenere concerti e spettacoli giganteschi, ma nonostante i danni devastanti che causano, questi eventi continuano ad essere ospitati.
È arrivato il momento di dire basta e passare dalle parole ai fatti. Se vogliamo davvero proteggere l’ecosistema, le coste, le spiagge e tutti i siti naturali, i grandi eventi devono essere organizzati altrove. Se non l’hai ancora fatto, puoi firmare la petizione lanciata dalle principali organizzazioni ambientaliste italiane per sostenere questa causa.
In conclusione, la morte dell’ultimo fratino dell’ex Colonia Bolognese di Rimini è un triste risultato delle attività umane che danneggiano l’ambiente e le specie fragili. È necessario prendere provvedimenti concreti per evitare che eventi simili si ripetano in futuro e per proteggere la natura e la sua biodiversità.