L’oblio oncologico è una proposta di legge che finalmente arriva anche in Italia, dopo essere stata adottata in Spagna e in Francia. Questa legge mira a proteggere le persone guarite da tumori, consentendo loro di non dover fornire informazioni sulla loro precedente malattia se sono trascorsi almeno dieci anni senza ricadute. Per coloro che hanno avuto un tumore in età giovanile o pediatrica, il periodo si riduce a cinque anni.
In Italia, ci sono 3,6 milioni di cittadini che hanno ricevuto una diagnosi di cancro. Circa il 27% di loro, ovvero un milione di persone, può considerarsi guarito perché non ha bisogno di ulteriori terapie.
Tuttavia, nonostante la guarigione clinica, molte persone che hanno sconfitto il cancro si trovano ad affrontare ostacoli che impediscono loro di riprendere una vita normale dopo il termine delle cure. Questi ostacoli includono il diritto all’adozione o all’affidamento di minori, l’accesso ai servizi finanziari come prestiti o mutui e la stipula di polizze assicurative.
Alcuni Paesi, come la Francia, il Portogallo, il Belgio, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e più recentemente la Spagna, hanno già disciplinato il fenomeno dell’oblio oncologico. Tuttavia, in altri Paesi il tema è ancora considerato un tabù.
Il disegno di legge sull’oblio oncologico è stato presentato alle Camere dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, con l’obiettivo di eliminare le discriminazioni che le persone guarite da tumori devono affrontare nella società.
In conclusione, l’oblio oncologico è una proposta di legge che mira a garantire che le persone guarite da tumori non siano discriminate nell’accesso ai finanziamenti, al lavoro e alle adozioni. Questa legge è stata adottata in diversi Paesi europei e ora è arrivata anche in Italia. Speriamo che venga approvata e che possa contribuire a garantire una vita normale e senza discriminazioni per le persone che hanno sconfitto il cancro.