La situazione della depurazione delle acque in Italia
In Italia, un quarto della popolazione non ha ancora accesso a un adeguato servizio di depurazione delle acque reflue. Questo porta a scarichi non depurati che finiscono nei mari, causando inquinamento. Questo problema si aggiunge alla presenza di plastica, microplastiche, scarichi illegali ed ecomafie, danneggiando non solo la salute del mare, ma anche la nostra. Recentemente, il programma di monitoraggio scientifico di Legambiente, Goletta Verde, ha evidenziato le criticità di alcune zone d’Italia, in particolare nel Centro-Sud. Il 58% dei punti campionati in Calabria ha superato i limiti di legge, e ci sono anche numerosi siti inquinati in Sicilia e nel Lazio. Quale è quindi lo stato della depurazione in Italia?
La depurazione delle acque
Gli impianti di depurazione sono infrastrutture essenziali per il trattamento delle acque reflue, che sono le acque inquinate prodotte da insediamenti urbani, industriali o agricoli. Il loro obiettivo principale è rimuovere sostanze inquinanti e agenti patogeni presenti nelle acque reflue, al fine di restituire l’acqua trattata all’ambiente in modo sicuro o di riutilizzarla in altre attività, riducendo così l’impatto negativo sull’ecosistema e sulla salute pubblica.
Il funzionamento degli impianti di depurazione
Il refluo arriva agli impianti tramite la rete fognaria, dove viene pre-trattato per rimuovere i materiali più grossolani. Successivamente, viene sottoposto a una serie di trattamenti sempre più spinti. I trattamenti primari separano i solidi sospesi tramite sedimentazione, mentre i trattamenti secondari utilizzano processi biologici per convertire gli inquinanti organici disciolti e i solidi in sospensione in prodotti più stabili. Infine, i trattamenti terziari o superiori riducono nutrienti e altre sostanze residue, se necessario, per adempiere a normative specifiche o per un riutilizzo più avanzato dell’acqua trattata.
Il parco impiantistico italiano
In Italia, secondo l’ultimo censimento dell’Istat, ci sono 18.042 impianti di depurazione attivi. La maggior parte di essi ha solo i sistemi di trattamento primario, mentre circa un terzo integra trattamenti di tipo secondario e solo il 13% ha trattamenti terziari o superiori. La maggior parte degli impianti si trova nelle regioni settentrionali, seguite dal Sud e dal Centro Italia.
La situazione della depurazione in Sicilia
La situazione della depurazione in Sicilia è critica. Secondo l’ultimo report dell’Arpa, solo 151 depuratori su 390 attivi hanno l’autorizzazione allo scarico, e il 62% degli impianti non ha le autorizzazioni necessarie. La mancanza di fondi per la manutenzione e la gestione da parte degli enti locali ostacolano la capacità di spesa dei gestori, che si trovano con impianti vecchi e malfunzionanti. Inoltre, c’è un alto tasso di morosità nella tariffa, che impedisce la realizzazione di investimenti necessari.
Investimenti futuri e PNRR
Per migliorare lo stato della depurazione, soprattutto al Sud Italia, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offre un’opportunità. La linea 4.4 della componente M2C4 mette a disposizione 600 milioni di euro per realizzare impianti di depurazione innovativi o per l’ammodernamento di quelli esistenti. L’obiettivo è ridurre di almeno 2,6 milioni il numero di abitanti residenti in agglomerati non conformi alle direttive europee. Il 40% delle risorse andrà al Sud Italia.
La depurazione per l’economia circolare e il turismo
Il riutilizzo delle acque reflue depurate può essere considerato una via innovativa e alternativa per un uso più razionale della risorsa idrica. Il riutilizzo delle acque depurate può ridurre i costi e fornire un approvvigionamento idrico a costi più bassi per usi non richiedenti acqua di elevata qualità. Le acque possono essere riutilizzate per fini irrigui o industriali. Inoltre, la depurazione delle acque può avere ricadute positive sul settore turistico, poiché acque più pulite attraggono più turisti.
In conclusione, la depurazione delle acque in Italia presenta ancora diverse criticità, soprattutto al Centro-Sud. Tuttavia, gli investimenti futuri e l’adozione di tecnologie innovative possono contribuire a migliorare la situazione e promuovere un uso più sostenibile delle risorse idriche. È necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, dei gestori degli impianti e della comunità per garantire un adeguato servizio di depurazione delle acque reflue e preservare la salute del mare e la nostra.