Singapore ha eseguito la pena di morte su Saridewi Binte Djamani, una donna condannata per traffico di droga. Questo evento ha segnato la prima esecuzione di una donna in quasi vent’anni nel paese, suscitando preoccupazione tra i gruppi per i diritti umani.
La condanna a morte di Saridewi è stata eseguita il 28 luglio nella prigione di Changi. La donna, di 45 anni, è stata condannata nel 2018 per aver tentato di trafficare 30,72 grammi di eroina, una quantità superiore al limite punibile con la pena di morte a Singapore.
Secondo il Central Narcotics Bureau (CNB), Saridewi ha avuto un processo equo e ha avuto un avvocato che l’ha rappresentata durante tutto il processo. Tuttavia, la sua richiesta di appello e grazia sono state respinte dalla Corte d’appello.
Singapore ha impiccato 15 persone, tra cui stranieri e un uomo con disabilità intellettiva, da quando ha ripreso le esecuzioni per condanne legate alla droga l’anno scorso. Questo ritmo accelerato di esecuzioni è stato considerato dagli attivisti come una risposta alla pausa di due anni dovuta alla pandemia.
La città-stato ha alcune delle leggi più severe al mondo in materia di droga e crede che la pena di morte sia un deterrente efficace per i trafficanti e per garantire la sicurezza pubblica. Secondo la legge, chiunque venga sorpreso a trafficare, importare o esportare determinate quantità di droghe illegali riceve la pena di morte obbligatoria.
L’impiccagione di Saridewi ha suscitato una forte condanna da parte delle organizzazioni per i diritti umani. Questi gruppi si chiedono come sia ancora possibile che metodi punitivi così barbari esistano nel 2023.
In conclusione, l’esecuzione di Saridewi Binte Djamani a Singapore ha sollevato preoccupazioni per i diritti umani. La città-stato applica pene severe per il traffico di droga, incluso l’uso della pena di morte. Mentre il governo sostiene che queste misure siano necessarie per mantenere la sicurezza pubblica, gli attivisti per i diritti umani condannano tali pratiche come barbariche e chiedono una revisione delle leggi antidroga del paese.