L’impatto climatico delle diete: mangiare meno carne per salvare il pianeta
L’ultimo rapporto del IPCC sul clima, pubblicato nel 2022, ha dedicato un intero capitolo ai cambiamenti negli stili di vita e ha evidenziato il passaggio a diete più basate sui vegetali come una delle scelte più significative per contrastare i cambiamenti climatici. Ma quanto è davvero benefico per il clima e per l’ambiente ridurre il consumo di carne o eliminarla completamente?
A questa domanda ha cercato di rispondere uno studio approfondito pubblicato recentemente su Nature Food. Un team di ricerca dell’Università di Oxford, guidato da Peter Scarborough, ha analizzato le diete effettive di oltre 55.000 cittadini britannici e ha incrociato questi dati con le informazioni provenienti da 570 valutazioni sulle emissioni di 38.000 aziende agricole in 119 paesi in tutto il mondo. In questo modo è stato possibile valutare le scelte alimentari in base all’origine e alla qualità del cibo. (Di solito, gli studi di questo tipo si basano su diete “standard”, non su dati reali.)
Secondo lo studio, il criterio dell’origine e della qualità del cibo, come ad esempio la preferenza per alimenti biologici, ha un impatto molto limitato sul clima. La vera differenza la fa invece il consumo ridotto di carne o l’eliminazione completa di essa dalla propria dieta. Rispetto a chi consuma grandi quantità di carne (cioè più di 100 grammi al giorno, tutti i giorni), chi segue una dieta vegana ha un impatto sul clima inferiore del 75%. L’impronta ambientale di un vegano è inferiore del 25,1% per le emissioni di gas serra e l’uso del suolo, del 46,4% per il consumo di acqua, del 27% per l’eutrofizzazione e del 34,3% per l’impatto sulla biodiversità.
Ma non è solo l’opzione vegana a avere un impatto significativo. Anche ridurre il consumo di carne contribuisce notevolmente a ridurre l’impronta della nostra dieta sul clima e sugli ecosistemi. Per tutti gli indicatori considerati, l’impronta di chi sceglie di mangiare meno carne è almeno il 30% inferiore. Lo studio ha calcolato l’impronta come potenziale di riscaldamento globale su un periodo di 100 anni, e il risultato peggiore si registra nell’uso delle risorse idriche. Per le emissioni dei principali gas serra, la differenza è ancora maggiore: rispetto a chi consuma grandi quantità di carne, chi ne consuma meno raggiunge valori inferiori del 60% per la CO2, intorno al 45% per il metano e circa il 50% per l’N2O.
In conclusione, lo studio evidenzia come il consumo ridotto o l’eliminazione della carne dalla propria dieta possa avere un impatto significativo sul clima e sull’ambiente. Scegliere di seguire una dieta vegana o ridurre il consumo di carne può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra, l’uso del suolo, il consumo di acqua e l’impatto sulla biodiversità. Queste scelte alimentari possono quindi giocare un ruolo importante nella lotta ai cambiamenti climatici e nella salvaguardia del nostro pianeta.