Il rapporto di Legambiente, presentato in occasione della Giornata internazionale del Cane Randagio, rivela che in Italia ci sono ancora molti cani vaganti e randagi. Secondo il dossier “Animali in Città”, ci sono almeno 2 milioni di cani non registrati, di cui 1,5 milioni si trovano nelle regioni del centro-sud del paese, come Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio. Nel 2022, il numero di cani vaganti oscilla tra 700.000 e 400.000, mentre i cani randagi sono tra 350.000 e 200.000. Questo fenomeno colpisce principalmente il centro-sud, con Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio che registrano i numeri più alti.
Un altro problema legato a questa situazione è l’abbandono dei cani. Nel 2022, sono stati segnalati circa 71.000 casi di abbandono, con una leggera diminuzione dell’1% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nel 2021 c’è stato un aumento significativo del 43% rispetto al 2020, a causa della crisi socioeconomica causata dalla pandemia. Questo ha influenzato anche il numero di adozioni dai canili rifugio, che è diminuito dal 53% nel 2020 al 41% nel 2022.
Il rapporto di Legambiente sottolinea la necessità di migliorare l’approccio One Health, assumere più veterinari pubblici e rendere pienamente operativo il Sistema Informativo nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC) in tutte le regioni italiane. Questo sistema è fondamentale per prevedere, organizzare e fornire i servizi necessari ai cittadini.
Secondo Legambiente, i numeri del rapporto evidenziano la mancanza di monitoraggio, regolamentazione e controlli da parte delle amministrazioni comunali e delle aziende sanitarie. Solo il 39,5% delle amministrazioni comunali e il 94,7% delle aziende sanitarie che hanno fornito informazioni hanno raggiunto performance sufficienti rispetto agli indicatori utilizzati.
La spesa pubblica per il settore è aumentata, ma la gestione non è efficiente. La mancanza di monitoraggio e regolamentazione è evidente, così come la scarsa conoscenza da parte dei comuni delle strutture dedicate agli animali d’affezione presenti sul territorio. Solo il 43,8% delle amministrazioni comunali conosce con esattezza questi numeri.
Per quanto riguarda l’anagrafe canina, solo il 41,8% dei comuni dichiara di conoscere il numero totale di cani iscritti, mentre solo il 39,3% è consapevole delle nuove iscrizioni avvenute nel 2022. Inoltre, solo il 7,4% dei comuni ha regolamentato agevolazioni fiscali per le adozioni dei cani e solo il 6% ha previsto regolamenti per il controllo delle popolazioni.
Per quanto riguarda la sterilizzazione, solo il 50% delle aziende sanitarie ha effettuato azioni di prevenzione, sterilizzando solo il 18% dei cani e il 14% dei gatti presenti nei canili e nelle colonie feline.
Legambiente premia anche le realtà virtuose, come i comuni di Modena, Verona e Ferrara, che si sono distinti per i loro servizi e le azioni dedicate alla prevenzione. Anche l’Arma dei Carabinieri e altre istituzioni sono state premiate per il loro impegno nella tutela degli animali.
In conclusione, Legambiente sottolinea l’importanza di affrontare in modo coerente e olistico la salute e il benessere umano, animale e ambientale. È necessario aderire all’approccio “One Health” e attuare le misure necessarie per una piena tutela degli animali. È anche importante aumentare le sanzioni per il bracconaggio e l’abbandono degli animali.