Il governo italiano ha definito “irrealistici” gli obiettivi proposti dall’Unione Europea per la riduzione dei pesticidi. Secondo una nuova valutazione di impatto commissionata dalla Commissione UE, l’uso ridotto di pesticidi nell’agricoltura europea non comporta alcun rischio per la sicurezza alimentare. Tuttavia, la riduzione dei pesticidi continua ad essere oggetto di resistenze in Europa, soprattutto in Italia.
A giugno 2022, l’UE ha presentato una proposta per dimezzare l’uso di pesticidi entro il 2030, con obiettivi vincolanti per gli Stati membri. Tuttavia, i paesi membri hanno richiesto una nuova valutazione dell’impatto, poiché quella utilizzata per stabilire gli obiettivi risaliva a prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Le conclusioni del nuovo studio confermano che la riduzione dei pesticidi non danneggerà la sicurezza alimentare dell’Europa, nemmeno considerando gli “impatti negativi a breve termine” causati dalla guerra. Al contrario, la valutazione sottolinea che il mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei pesticidi avrà effetti a lungo termine e potenzialmente irreversibili sulla sicurezza alimentare futura. La commissaria alla Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ha sintetizzato dicendo che “il costo di non agire sarà molto più alto di quello dell’agire”.
Tuttavia, molti paesi dell’UE, inclusa l’Italia, continuano a criticare la proposta di regolamento sulla riduzione dei pesticidi e il modo in cui sono state condotte le valutazioni d’impatto. Uno dei punti chiave di critica riguarda la definizione di aree sensibili, in cui sarebbe vietato l’uso di prodotti fitosanitari. L’austriaco Gregor Schusterschitz ha sottolineato l’importanza di studi e dati conclusivi per prendere decisioni basate su un impatto quantitativo. Paesi come Olanda, Danimarca, Croazia ed Estonia chiedono una revisione della definizione di aree sensibili, proponendo di renderla più restrittiva.
Per l’Italia, gli obiettivi di riduzione dei pesticidi “non sono assolutamente realistici”, secondo il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo. Ha inoltre sottolineato che il regolamento sulle nuove ibridazioni genomiche non sarà attuato prima del 2026, riferendosi alla proposta dell’UE sulle nuove tecniche di editing del genoma. D’Eramo ha affermato che non esistono dati che giustifichino obiettivi differenziati tra gli Stati membri, poiché ciò potrebbe falsare le condizioni di concorrenza all’interno dell’UE e mettere a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti agroalimentari. Queste preoccupazioni sono condivise anche dalla delegazione dell’Ungheria, della Polonia, della Repubblica Ceca, della Slovacchia e della Finlandia.
In conclusione, la proposta dell’UE per la riduzione dei pesticidi continua ad essere oggetto di dibattito e resistenze da parte di alcuni paesi membri, tra cui l’Italia. Nonostante una nuova valutazione di impatto confermi che la riduzione dei pesticidi non comporta rischi per la sicurezza alimentare, ci sono ancora preoccupazioni riguardo alla definizione di aree sensibili e agli obiettivi differenziati tra gli Stati membri. Sarà necessario un ulteriore confronto e valutazione per raggiungere un accordo comune.