La Community Valore Acqua per l’Italia di The European House - Ambrosetti ha previsto danni per 6 miliardi di euro a causa della siccità e degli eventi estremi nel 2022. Inoltre, si prevede che l’alluvione in Emilia-Romagna nel 2023 causerà danni tra i 7 e i 10 miliardi di euro.
Il 4 luglio 2023 è stato registrato come il giorno più caldo mai registrato sulla Terra. In questo contesto di crisi climatica e riduzione della disponibilità di acqua, diventa prioritario considerare fonti alternative di approvvigionamento idrico e come ottimizzare il loro utilizzo.
La Community Valore Acqua sta lavorando alla quinta edizione del libro bianco “Valore Acqua per l’Italia” e sostiene un approccio integrato. Questo approccio include il potenziamento degli invasi e la raccolta delle acque meteoriche, il riutilizzo dell’acqua per scopi irrigui e industriali e la promozione della dissalazione dell’acqua marina.
Attualmente, a livello globale vengono prodotti 108 milioni di metri cubi di acqua dissalata al giorno, mentre in Italia ne vengono prodotti solo 650 mila, corrispondenti al 5,9% della produzione giornaliera europea.
La dissalazione delle acque marine è una delle possibili soluzioni per affrontare il problema della siccità. In Italia, ci sono 340 impianti di dissalazione, di cui oltre il 50% è stato costruito prima del 2000. Questi impianti generano acque utilizzate principalmente nel settore industriale (68,3%), con una piccola parte destinata all’agricoltura e all’uso civile.
Secondo Valerio De Molli, managing partner e CEO di The European House – Ambrosetti, la dissalazione ha il potenziale per diventare una delle soluzioni di un sistema integrato di approvvigionamento idrico in Italia. Tuttavia, attualmente il mercato della dissalazione è fortemente sviluppato nel Medio Oriente, che concentra il 39% della capacità di dissalazione del mondo, seguito dagli Stati Uniti (18%) e dall’Africa (8%). Il mercato della dissalazione vale attualmente 13,6 miliardi di euro, con quasi 23 mila impianti attivi e una capacità produttiva che aumenta mediamente del 6,8% all’anno. De Molli sottolinea che la dissalazione non può essere l’unica soluzione al problema della siccità, ma deve essere considerata insieme ad altre soluzioni a lungo termine.
Tuttavia, i problemi idrici in Italia non riguardano solo la siccità, ma sono anche di natura storica e strutturale. Secondo i dati elaborati da The European House – Ambrosetti, un’importante leva per affrontare la siccità a lungo termine è la valorizzazione degli invasi e la raccolta delle acque meteoriche. Attualmente, l’Italia ha la capacità di recuperare solo il 5,9% delle acque meteoriche disponibili, pari a 5,9 miliardi di metri cubi, rispetto a una disponibilità potenziale di 54 miliardi di metri cubi. Questo avrebbe un impatto significativo sull’agricoltura, sull’industria e anche sul settore civile. Inoltre, le grandi dighe in Italia hanno un’età media di 58 anni a livello nazionale, con alcune che superano i 90 anni in Liguria e oltre gli 80 anni in Valle d’Aosta e Piemonte. Le dighe più recenti si trovano in Puglia e Molise, con un’età media di 41 e 35 anni rispettivamente. Negli ultimi 10 anni, sono state attivate solo 2 dighe di grandi dimensioni.
De Molli sottolinea anche l’importanza del riutilizzo delle acque depurate. Rispetto alla gestione pubblica, quella industriale favorisce il riuso delle acque depurate in misura maggiore. Attualmente, ci sono 18.000 impianti di depurazione in Italia, e si prevede che questo numero raddoppierà nel breve-medio periodo. Tuttavia, rimane ancora da affrontare la questione della destinazione delle acque reflue, poiché solo il 4% di queste acque è destinato al riuso diretto, che è sei volte inferiore rispetto alla Spagna e quattro volte inferiore rispetto alla Francia.
In conclusione, la Community Valore Acqua per l’Italia di The European House - Ambrosetti sottolinea l’importanza di adottare un approccio integrato per affrontare i problemi idrici in Italia. Questo approccio include il potenziamento degli invasi, la raccolta delle acque meteoriche, la dissalazione dell’acqua marina e il riutilizzo delle acque depurate. Solo attraverso un’azione coordinata e a lungo termine sarà possibile affrontare efficacemente la siccità e gli eventi estremi, riducendo al minimo i danni economici e ambientali.