Il sondaggio Censis e l’appello degli scienziati ai media
La crisi climatica sta colpendo l’Italia con una ferocia senza precedenti, causando danni e vittime. Tuttavia, gran parte della popolazione non sembra comprendere appieno la gravità della situazione a causa della diffusione di fake news, alimentate anche dal Governo Meloni.
Recentemente, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto ha dichiarato che il dibattito sul cambiamento climatico riguarda la sua natura ciclica o l’impatto dell’uomo, lasciando la decisione agli scienziati. Tuttavia, la stragrande maggioranza della letteratura scientifica conferma che la crisi climatica esiste ed è causata dall’uso dei combustibili fossili.
Non sorprende che l’estrema destra, compreso il Governo Meloni, adotti posizioni negazioniste o minimizzanti sul cambiamento climatico. La premier stessa ha parlato di “fanatismo ultraecologista” senza menzionare la crisi climatica o le sue cause.
Questa mancanza di dibattito politico ha portato a una confusione diffusa tra la cittadinanza, come evidenziato dal rapporto Ital Communications-Censis sulla disinformazione e le fake news in Italia. Secondo lo studio, il 34,7% degli italiani ritiene che ci sia un eccessivo allarmismo sul cambiamento climatico, il 25,5% crede che le alluvioni smentiscano la progressiva desertificazione del Paese e il 16,2% nega l’esistenza stessa del cambiamento climatico.
Il Censis osserva che le persone più vulnerabili, come gli anziani e coloro con un basso livello di istruzione, sembrano essere le più confuse e meno in grado di comprendere il problema nella sua complessità.
Allo stesso tempo, il 33,4% degli italiani crede che la transizione ecologica comporterà una minore qualità di vita. Tuttavia, analisi previsionali autorevoli dimostrano che la transizione ecologica creerà molti posti di lavoro e porterà a uno sviluppo economico maggiore nel medio periodo.
La causa di questa mancanza di consapevolezza va ricercata nella diffusione di fake news, non solo sui social media, ma anche da parte dei professionisti dell’informazione, soprattutto nell’area di destra.
Per affrontare questa situazione, 100 scienziati hanno redatto una lettera aperta ai media, promossa dal Climate Media Center italiano. Gli scienziati chiedono ai media di parlare delle cause del cambiamento climatico e delle sue soluzioni, poiché omettere queste informazioni condanna le persone all’impotenza e rischia di alimentare l’inazione o la negazione della realtà.
Spesso, quando si parla di eventi meteorologici estremi, si fa riferimento al “maltempo” invece che al cambiamento climatico. Inoltre, quando si affronta il tema, si omette di menzionare la causa principale, ovvero l’uso dei combustibili fossili, e le soluzioni principali, come l’eliminazione rapida del carbone, del petrolio e del gas, la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili e le politiche di adattamento.
Antonello Pasini, ricercatore del Cnr e primo firmatario dell’appello, sottolinea che il nostro futuro è nelle nostre mani e che un’informazione corretta è fondamentale per comprenderlo.
In conclusione, è necessario un impegno congiunto da parte dei media, dei politici e della società civile per diffondere informazioni corrette sul cambiamento climatico e promuovere azioni concrete per affrontare questa crisi. Solo così potremo costruire un futuro migliore per tutti.