Il RePowerEu, un’iniziativa europea per garantire maggiore sicurezza e sostenibilità negli approvvigionamenti energetici, riceverà un finanziamento di 19 miliardi di euro in Italia. Questo è quanto proposto dal Governo Meloni nel nuovo Piano nazionale di recupero e resilienza (Pnrr). Il Pnrr, che comprende 349 obiettivi, ha subito 114 proposte di modifica, tra cui il taglio di 1,3 miliardi di euro per la prevenzione del rischio alluvioni e del dissesto idrogeologico.
Il decreto Alluvioni, approvato dal Senato, destina 4,5 miliardi di euro per il risarcimento dei danni causati dalle recenti bombe d’acqua, con l’Emilia-Romagna che stima danni per 8,8 miliardi di euro. Tuttavia, il taglio di fondi per la prevenzione del rischio alluvioni e del dissesto idrogeologico solleva preoccupazioni, soprattutto considerando l’aumento degli eventi meteorologici estremi legati alla crisi climatica.
Il presidente dell’Associazione che riunisce i Consorzi di bonifica (Anbi), Francesco Vincenzi, commenta che il definanziamento di questi progetti è una sconfitta per il Paese, soprattutto dopo i tragici eventi causati dalla crisi climatica. Altre misure che rischiano di essere definanziate includono l’efficienza energetica, la rigenerazione urbana, l’impiego dell’idrogeno nei settori difficili da decarbonizzare e molti altri.
Il Governo sostiene che questi progetti saranno finanziati tramite altri fondi, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione. Tuttavia, ciò lascia incertezza sulle tempistiche di realizzazione. Inoltre, l’adozione di queste proposte è stata fatta senza consultare la società civile, che da mesi chiede di essere coinvolta nelle decisioni del Governo.
L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) chiede al Governo garanzie immediate sul finanziamento di queste opere, soprattutto considerando che molti progetti sono già stati realizzati. Inoltre, tra i 15,9 miliardi di euro di risorse che spariranno dal Pnrr, ben 13 miliardi erano stati assegnati ai Comuni.
Tuttavia, queste risorse non andranno perse del tutto. I 15,8 miliardi di euro, insieme a 2,76 miliardi di euro a fondo perduto dalla Commissione Ue e al 7,5% delle politiche di coesione 2021-27, finanzieranno il RePowerEu. Questo nuovo capitolo del Pnrr prevede investimenti per il rafforzamento delle reti elettriche e del gas, interventi sulla transizione verde e l’efficientamento energetico, investimenti nel settore produttivo delle imprese per l’innovazione energetica e molto altro.
Inoltre, il RePowerEu prevede anche sei riforme, tra cui la riduzione dei costi di allacciamento alla rete gas per la produzione di biometano, l’incentivazione dei contratti a lunga scadenza per le energie rinnovabili, gli investimenti nelle competenze verdi nel settore pubblico e privato e la definizione di una roadmap per la razionalizzazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili.
Il nuovo Pnrr del Governo Meloni dovrà ora essere esaminato dalle Camere e successivamente inviato alla Commissione Ue per il relativo negoziato entro la fine di agosto.