La destra politica negazionista sia negli Stati Uniti che in Europa sta cercando di deregolamentare le politiche climatiche al fine di favorire le industrie inquinanti. Secondo un’inchiesta pubblicata da ClimateWire, i gruppi conservatori hanno elaborato un piano chiamato “Project 2025” per demolire gli sforzi del governo federale statunitense nel contrastare il cambiamento climatico. Questo piano, che conta su centinaia di autori, tra cui ex funzionari dell’amministrazione Trump, va oltre gli sforzi passati del Partito Repubblicano per tagliare i budget delle agenzie ambientali e estromettere i dipendenti dello “stato profondo”.
Il Project 2025 mira a bloccare l’espansione delle energie rinnovabili come l’eolico e il solare, tagliare i fondi per l’ufficio di giustizia ambientale dell’Environmental Protection Agency (EPA) e chiudere gli uffici per le energie rinnovabili del Dipartimento dell’Energia (DOE). Inoltre, il piano impedirebbe ai singoli Stati di adottare gli standard di inquinamento automobilistico della California e delegarebbe la regolamentazione delle industrie inquinanti ai funzionari statali repubblicani. L’obiettivo finale è ostacolare la transizione verso l’energia pulita e promuovere l’industria dei combustibili fossili.
Il direttore del Project 2025, Paul Dans, conferma che si tratta di un piano di battaglia per decostruire lo Stato amministrativo e promuovere un’agenda ultraliberista. L’estrema destra vuole prendere il potere il primo giorno di una nuova presidenza repubblicana, che secondo loro dovrebbe essere di Donald Trump. L’obiettivo è trasferire il potere del governo federale agli Stati, riducendo così le normative ambientali.
Il piano ha coinvolto più di 400 persone, tra cui ex funzionari dell’amministrazione Trump, che hanno svolto un ruolo chiave nella stesura dei capitoli sullo smantellamento dell’EPA e del DOE. Il piano mira anche a rivedere il modo in cui l’EPA utilizza la scienza per supportare le normative ambientali, rendendo difficile l’utilizzo di studi sulla salute pubblica basati su dati privati. Inoltre, si propone di offrire incentivi per identificare i difetti scientifici nella ricerca, al fine di ostacolare ulteriormente le politiche climatiche.
Questo piano negazionista dell’estrema destra ha implicazioni significative per la politica climatica degli Stati Uniti e minaccia gli obiettivi climatici del paese. Bloccare l’espansione delle energie rinnovabili rallenterebbe la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e metterebbe gli Stati Uniti in ritardo rispetto al resto del mondo. Inoltre, ridurre le normative ambientali e favorire le industrie inquinanti avrebbe conseguenze negative sulla salute pubblica e sull’ambiente.
È importante riconoscere che l’estrema destra sta cercando di negare l’evidenza del cambiamento climatico e di promuovere un’agenda che favorisce gli interessi delle industrie inquinanti. Questo approccio negazionista mette a rischio la salute pubblica, l’ambiente e la transizione verso un’economia sostenibile. È fondamentale contrastare questa narrativa e promuovere politiche climatiche basate sulla scienza e sull’azione concreta per affrontare la crisi climatica.