Il governo italiano ha approvato una proposta di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che comporta tagli significativi agli investimenti ambientali e alle misure di prevenzione e adattamento al cambiamento climatico. La proposta, presentata dal ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto, prevede una riduzione di 15,9 miliardi di euro, che verranno reperiti da altre fonti di finanziamento.
Fitto assicura che nonostante i tagli, i finanziamenti saranno comunque garantiti attraverso altri programmi, come il Piano Nazionale Complementare al PNRR e i fondi UE delle politiche di coesione. Tuttavia, al momento non ci sono garanzie concrete che queste altre fonti di finanziamento copriranno effettivamente le misure del PNRR.
Tra le misure che subiscono tagli significativi nel nuovo PNRR c’è il contrasto al dissesto idrogeologico. Inizialmente previsti 2,49 miliardi di euro per questa misura, il nuovo PNRR ne cancella 1,287 miliardi. Sono interessate sia la misura 2.1a che la 2.1b, che riguardano rispettivamente la prevenzione del dissesto idrogeologico e la ricostruzione in aree colpite da disastri ambientali precedenti.
Nel caso della misura 2.1a, il governo cancella tutti i finanziamenti ai progetti in corso, sostenendo che siano da rivedere in base alle nuove procedure per gli interventi sul dissesto idrogeologico e al Piano Nazionale di Adattamento al Cambiamento Climatico, che però non è ancora stato adottato definitivamente. I progetti in questione riguardano interventi come la costruzione di vasche di laminazione e casse di espansione, e il dragaggio dei fiumi.
Per quanto riguarda la misura 2.1b, il governo propone di modificare la descrizione degli interventi e ridurre il target finale, al fine di adeguarli agli obiettivi del PNRR. Alcuni dei progetti presentati potrebbero non essere in linea con gli obiettivi di contrasto al dissesto idrogeologico e rischio alluvione.
Altre misure che subiscono tagli nel nuovo PNRR riguardano la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei comuni, la rigenerazione urbana, i piani urbani integrati e la promozione di impianti rinnovabili innovativi. Questi tagli compromettono gli investimenti nell’ambiente e nel clima, e potrebbero avere un impatto negativo sulla qualità dell’aria, la biodiversità e la resilienza urbana.
In conclusione, la proposta di revisione del PNRR comporta tagli significativi agli investimenti ambientali e alle misure di prevenzione e adattamento al cambiamento climatico. Nonostante le assicurazioni del governo, non ci sono garanzie concrete che le misure saranno coperte da altre fonti di finanziamento. Questi tagli potrebbero compromettere gli sforzi per contrastare il dissesto idrogeologico e proteggere l’ambiente e il clima.