Cantieri della transizione ecologica e giusta: approvato l’eolico offshore a Vasto, respinto il gasdotto Snam
Il 17 luglio, i volontari di Goletta Verde di Legambiente hanno effettuato campionamenti in 8 punti dell’Abruzzo. I risultati hanno mostrato che 6 punti erano inquinati alla foce di fiumi o canali, mentre 2 erano in mare. In particolare, la foce del fiume Alento a Francavilla al Mare è stata giudicata “fortemente inquinata”, mentre la foce del fiume Feltrino presso la Marina di San Vito Chietino è risultata “inquinata”. Entrambi i punti sono fuori dai limiti di legge secondo le analisi della Goletta Verde negli ultimi 6 e 7 anni. Al contrario, i campionamenti nelle zone limitrofe, in provincia di Teramo e Pescara, sono risultati entro i limiti di legge, insieme a un altro punto in provincia di Chieti.
Nessun cartello sulla qualità delle acque di balneazione è stato trovato nei punti visitati dai tecnici della Goletta, mentre i cartelli di divieto di balneazione erano presenti solo sul Vibrata e sul Tordino, in provincia di Teramo.
Il presidente di Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco, ha sottolineato l’importanza di migliorare la depurazione dei reflui che finiscono in mare dalle foci dei fiumi e dei torrenti. Ha inoltre evidenziato che il mare e il turismo sono fondamentali per l’Abruzzo e che è necessario accelerare il miglioramento della depurazione e dei sistemi di trattamento.
Mattia Lolli, portavoce di Goletta Verde, ha dichiarato che il lavoro svolto non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti, ma denunciare il ritardo nella depurazione dei reflui. Ha sottolineato che il mare è la principale vittima della mancata depurazione sulla terra ferma e che è necessario ripristinare la sicurezza e la balneabilità dei fiumi e delle foci.
Durante l’evento “I cantieri della transizione ecologica” a Vasto, Legambiente ha ribadito il suo sostegno all’eolico offshore e il suo rifiuto del gasdotto SNAM Dorsale Adriatica. Ha evidenziato che le energie rinnovabili possono accelerare la transizione energetica, l’abbandono delle fonti fossili e promuovere lo sviluppo economico e l’innovazione. Ha inoltre sottolineato che l’Abruzzo deve invertire la rotta e puntare sulle rinnovabili, considerando il grande potenziale della regione.
Durante l’evento, è stato firmato un accordo tra INWIT e Legambiente per includere la riserva naturale di Punta Aderci nel progetto di monitoraggio ambientale e biodiversità. Questa iniziativa coinvolge sei comuni montani dell’Appennino centrale, due parchi nazionali e due riserve naturali.
Secondo Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente, è importante puntare sulle fonti rinnovabili per garantire sviluppo, qualità della vita e posti di lavoro, soprattutto in regioni come l’Abruzzo. Ha criticato la politica fossile del governo e ha sottolineato l’importanza di non puntare su tecnologie obsolete e climalteranti.
Il Cigno Verde ha confermato il suo sostegno all’eolico offshore, sottolineando il grande potenziale dell’Abruzzo.
Legambiente Abruzzo ha denunciato la presenza di numerosi siti di produzione di idrocarburi nella regione. Ha evidenziato che l’Abruzzo rappresenta il 16,5% della produzione di gas fossile in Italia. Ha inoltre criticato il progetto del gasdotto SNAM Dorsale Adriatica, definendolo insensato sia dal punto di vista delle politiche di decarbonizzazione che da quello economico.
Il Cigno Verde ha spiegato che l’Abruzzo potrebbe diventare territorio di transito per il gasdotto SNAM Dorsale Adriatica, un’infrastruttura di 689 km che interconnetterebbe nord e sud della penisola. Ha evidenziato che questa infrastruttura è insensata e che l’Abruzzo dovrebbe puntare sulle fonti rinnovabili invece delle fonti fossili.
In conclusione, Legambiente ha sottolineato l’importanza della transizione ecologica e della sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei territori. Ha evidenziato la necessità di puntare sulle rinnovabili e di abbandonare le fonti fossili per affrontare l’emergenza climatica.